Pedemontana sotto i riflettori per i passaggi ancora ben al di sotto dei 18mila giornalieri paventati al fine di poter ridurre i pedaggi e ancora nessuna convenzione attiva per chi deve percorrerla per lavoro, nonostante le promesse della Regione.
“Dovrebbero essere 12 passaggi al minuto e invece sono 9 alle 8 di mattina, in orario di punta – ha commentato Chiara Luisetto, esponente del Pd provinciale – Sulle strade laterali invece si riversa tutto il traffico, con 19 passaggi nello stesso arco di tempo”.

Niente contro la superstrada in sé, considerata come una grande potenzialità per il territorio, ma a far discutere sono soprattutto i costi, da alcuni utenti ritenuti troppo elevati, ma difesi da altri che conteggiano nel costo del tragitto anche il risparmio della benzina e del tempo.
Sul piatto due elementi di pari importanza: da un lato il fatto che l’autostrada (perché di fatto per l’accezione comune è un’autostrada anche se la si vuole chiamare diversamente) è ancora parziale e non è collegata ai punti di maggiore sbocco per chi proviene sia da est che da ovest, dall’altro lato ci sono le promesse della Regione che aveva promesso tariffa 0 o importanti agevolazioni per i residenti.
“Qualche settimana fa scrivevo che son state fatte promesse non mantenute a partire dai residenti. Promesse di cancellazione, o almeno riduzione del pedaggio – ha continuato Chiara Luisetto – Invece al momento c’è solo la promessa dell’assessore ai Trasporti Elisa de Berti che ha paventato riduzioni e convenzioni per chi percorre la Pedemontana per lavoro, ma non c’è ancora nulla di attivo”.
In effetti, alcune aziende del territorio si sono mosse per avere convenzioni per i dipendenti, ma al momento non abbiamo conferme di attivazioni di nessun tipo di sconto. Chiara Luisetto si è avvalsa di un video, realizzato da Stefano Mocellin, che ha paragonato un tratto della Pedemontana con un tratto di complementare.
“Io di opportunità l’ho scritto tante volte, le vedo e non sono contro la strada, ma se siamo arrivati a questa assurda gestione lo dobbiamo dire. La strada c’è e nessuno la chiude, anzi, va aperta di più. Il traffico è basso e ricordiamoci che la differenza la dobbiamo mettere noi con le nostre tasse”.
Secondo la rappresentante piddina, i costi elevati legati alla costruzione dell’infrastruttura rischiano di renderla una “strada per pochi”, con l’effetto a catena di non ricavare introiti sufficienti a far ridurre i costi, in modo da renderla accessibile a tutti ed incassare di più. Quantità di pedaggi insomma, che si potrà ottenere solo con costi abbassati.
“Non possiamo pagare per 40 anni una strada come fosse lastricata d’oro per uno scellerato accordo che tutela solo un privato togliendogli anche tutti i rischi – ha commentato Chiara Luisetto – Non funziona così, non c’è equità. E non possiamo dire adesso è fatta lasciamo stare e andiamo avanti. Non sono d’accordo di dire agli imprenditori di dare la differenza e pagarla per conto dei propri lavoratori, pagando anche loro la quota con le tasse, significherebbe pagarla ulteriormente. Vorrei essere chiarissima sul fatto che questa strada non va demonizzata, anzi è una opportunità per imprese e territori se viene utilizzata. È costata molto all’ambiente, alle comunità locali in termini di tempi e cantieri, ma ora che c’è deve essere utilizzata al massimo per sgravare il traffico dalle strade locali, per dare senso ai miliardi spesi che paghiamo col project, che paghiamo col biglietto e che paghiamo con soldi messi dalla Regione:  3 volte. Quindi è comoda? Certo. Va utilizzata però e per farlo, al di là della promessa di gratuità iniziale fatta ai residenti da Zaia, almeno ci si aspetta una rimodulazione dei pedaggi per veicoli in classe A e B. È un cane che si morde la coda altrimenti pochi la usano e i debiti rimangono lì”.
Silvia Covolo: “Polemiche assurde, si risparmia in benzina e per i tragitti brevi ci sono le complanari”
“Io non comprendo le lamentele riguardo alla Pedemontana per due motivi semplici: se devo andare da Breganze a Bassano o a Malo posso tranquillamente farlo per le complanari, se ritengo che il costo sia troppo elevato. C’è meno traffico e comunque sarebbe stata la strada che avrei fatto prima. Inoltre, se decido di prenderla perché evidentemente risparmio del tempo, considero che spendo meno soldi di tempo e benzina”.

Silvia Covolo, deputato della Lega ed ex sindaco di Breganze, la storia della Pedemontana se l’è vissuta tutta.

“Quando sono diventata sindaco è stato il primo problema, perché l’amministrazione precedente non aveva richiesto le complanari, per cui si sarebbe dovuto andare via Pedemontana o niente – ha spiegato – E’ vero che i costi dall’inizio sono lievitati in modo imponente, ma ci sono motivi e anche importanti. Il primo progetto era in esterno, poi è stata fatta in interrato. E’ stato deviato il letto di un torrente, con costi elevati, sono state realizzate tante piste ciclabili non solo a Breganze, ma in tutti i Comuni interessati, oltre alle complanari. In origine era Sis che doveva coprire i costi ed introitare i pedaggi, dal 2017 è subentrata la Regione”.

Secondo Silvia Covolo usare la Pedemontana sembra ora una cosa che tutti devono fare, anche per andare da Thiene a Breganze e non riesce a capirne il motivo.

“Se io devo andare da Breganze a Bassano ho varie opzioni – ha sottolineato – Onestamente non credo userei la Pedemontana, ma perché è un tragitto corto che posso fare nelle complanari. Idem se devo andare da Thiene a Dueville: c’è l’autostrada, ma non la uso. Ma ciò non significa che non sia fondamentale se, una volta completata, unirà l’ovest con l’est in un baleno”.

L’incompletezza attuale della Pedemontana sarebbe infatti, secondo Covolo, il motivo per cui l’autostrada non è ancora ‘battuta’ a pieno regime.

“Non è collegata con chi proviene da Milano o dalla valle del Chiampo, né con il trevigiano o con l’autostrada che porta ad est – ha evidenziato – E’ ovvio che la usano solo le persone del territorio per il momento, i conti si dovranno fare quando ci saranno i collegamenti chiave. Sento molte polemiche che non comprendo – ha concluso – ma ammetto anche che confrontandomi con i breganzesi, da quello che sento, l’opera è stata accettata molto bene e la gente utilizza anche i lavori complementari e le piste ciclabili”.

A.B.
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