Massimo Marchetti, 60 anni, di Marostica, già direttore della Medicina Generale all’ospedale di Asiago, è il nuovo direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Generale dell’ospedale di Santorso.

Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito anche la specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, Marchetti ha costruito buona parte della sua carriera negli ospedali del territorio pedemontano, lavorando per le ex Ulss5 5 e Ulss3 Bassano del Grappa e quindi nell’Ulss7 Pedemontana, che negli ultimi tre anni gli ha affidato la direzione della Medicina Generale dell’ospedale di Asiago. Parallelamente ha partecipato in qualità di responsabile scientifico o relatore a numerosi convegni medici, volti ad approfondire le diverse problematiche della medicina interna e le innovazioni via via apportate dalla scienza medica in questo ambito.

Ora il professionista metterà la propria esperienza a disposizione della Medicina Generale di Santorso: “Sicuramente assumere la direzione di un reparto importante e ben dotato sul piano dei posti letto come quello di Santorso rappresenta un impegno di rilievo. Come ho sempre cercato di fare in passato, l’obiettivo sarà quello di sviluppare sempre di più alcune competenze specialistiche all’interno del reparto, come ad esempio l’endocrinologia, ma anche l’angiologia e altre ancora. Questo sia per offrire ai pazienti una capacità di presa in carico sempre migliore, sia per offrire ai giovani medici una maggiore prospettiva di crescita professionale, rendendo così la Medicina Generale di Santorso un reparto sempre più attrattivo anche per nuovi innesti di personale”.

“Il dottor Marchetti conosce già bene l’organizzazione della nostra realtà aziendale e ha dimostrato grandi capacità nella gestione della Medicina Generale di Asiago, dando un contributo importante per il rilancio del reparto, senza dimenticare l’impegno organizzativo per il trasferimento nel nuovo ospedale – ha commentato Carlo Bramezza, direttore generale dell’azienda sanitaria locale – Sono certo che saprà portare lo stesso valore aggiunto in termini di professionalità e voglia di fare anche all’ospedale Alto Vicentino”.

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