Non c’è pace per la Ulss7 Pedemontana e per la sua direzione generale che, ora che sembra prendere in maggiore considerazione di più il versante Alto Vicentino grazie ad una ‘spartizione’ omogenea tra i tre ospedali ed una concentrazione delle risorse resasi necessaria per la carenza di organico, si trova attaccata dal fronte bassanese.

La chiusura dell’Unità Semplice Dipartimentale di Senologia al San Bassiano infatti ha mandato su tutte le furie il vice presidente del consiglio leghista Nicola Finco che è sceso in campo politicamente per “intervenire presso la direzione generale Area Sanitaria e Sociale dell’Ulss”.

Questo a soli due giorni dal comunicato stampa con il quale proprio la direzione della Ulss7 spiegava i successi del reparto di Santorso, che nel 2021 ha eseguito oltre 250 interventi, il 21% in più rispetto all’anno precedente.

Poco importa se, per altre patologie, i pazienti dell’Alto Vicentino si spostano all’ospedale di Bassano o convergono sulla Ulss provinciale di Vicenza e se, come aveva sottolineato lo stesso Finco nel 2019 “i due ospedali di Bassano e Santorso saranno collegati dalla Pedemontana che permetterà ai medici e agli specialisti di lavorare in sinergia”, il vice presidente del Consiglio regionale oggi denuncia che la scelta di sopprimere Senologia a Bassano potrebbe comportare numerose fughe di pazienti della ex Ulss3 verso altre aziende sanitarie.

Una battaglia, che sa di politica. E’ ancora vivo il ricordo della campagna amministrativa scledense del 2019 quando, ad un Leonardo Dalla Vecchia candidato sindaco con il Pd, che per difendere l’ospedale di Santorso ed evitare proprio le lotte politiche con il bassanese aveva proposto una raccolta una raccolta firme affinchè il territorio dell’Alto Vicentino andasse con Vicenza, Finco aveva risposto che la questione Sanità riguarda solo la Regione. Ed è vivo ancora il ricordo di un Nicola Finco che, a ridosso delle elezioni regionali del 2020 aveva sottolineato l’importanza di “lasciare fuori la politica dagli ospedali”. Finco si riferiva ad un denunciato sbilanciamento tra gli ospedali di Santorso e Bassano, con quello di Bassano visto come palesemente favorito proprio grazie alle pressioni politiche in grado di ‘spingere’ sulla direzione generale.

Alla Regione il vice presidente ha chiesto chiarezza, affinchè intervenga contro una direzione generale con la quale Finco sembra essere in contrasto.

Oggi, il pugno duro di Bramezza, che sembra voler andare verso una Sanità in grado di valorizzare tutti e tre gli ospedali della Ulss7 (Santorso, Bassano e Asiago), pare non piacere a Finco, che ha chiesto ufficialmente che Bassano abbia il suo Reparto Semlice Dipartimentale di Senologia.

“Il 2021 si è concluso tra le ombre per l’ospedale San Bassiano, a causa della decisione della direzione generale dell’Ulss7 di sopprimere l’Unità semplice di Senologia – ha detto – Una delibera che non è stata assolutamente discussa con il territorio, ma calata dall’alto, e che comporterà notevoli disagi per le donne seguite a Bassano nella fase pre e post operatoria. Come si intende evitare ogni forma di scomodità o disagio per queste donne che stanno già attraversando un momento particolarmente delicato? Ricordo che nel 2019, su spinta del territorio, dei sindaci e delle associazioni di malati, mi sono fatto portavoce per creare al San Bassiano l’Unità semplice dipartimentale di Senologia e, al contempo, costituire un primariato all’ospedale dell’Alto Vicentino – ha spiegato Finco – E questo vista, purtroppo, la grande quantità di donne che necessitavano di cure e, quindi, al fine di sgravare l’ospedale di Santorso. Più del 60% delle 250 pazienti che nell’ultimo anno si sono sottoposte a intervento presso il Santorso, sono residenti nel Bassanese. E sappiamo tutti come, in una fase delicata come questa per un paziente, sia importante essere presi in cura dallo stesso medico che ha effettuato l’operazione. A questo punto, però, corriamo il rischio che, per evitare troppi spostamenti tra Bassano e Santorso, le donne si rivolgano ad altri ospedali al di fuori dell’Ulss di appartenenza. Oltretutto, quello che sconcerta è che la direzione generale abbia deciso da sola, senza consultare né il territorio, né i rappresentanti politici che tre anni fa si erano spesi per attivare l’U.S.D. Io stesso ho appreso la notizia dai media. A questo punto, dobbiamo guardare avanti e impegnarci per limitare al minimo i disagi per le donne e per tutti coloro che verranno toccati da questa riorganizzazione sanitaria. Aspetto quindi di sapere cosa l’Ulss abbia intenzione di fare in tal senso – ha concluso Finco – Ho depositato, inoltre, una Mozione per impegnare la Giunta regionale a intervenire presso la direzione generale Area Sanitaria e Sociale dell’Ulss 7 perché vada a ricostituire l’U.S.D. Senologica all’ospedale San Bassiano”.

di Redazione Altovicentinonline

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