Il 2022 è stato per il Coordinamento Regionale Trapianti del Veneto in assoluto il miglior anno della storia della sanità regionale. Se si tiene conto che il sistema esce da due anni di dura pandemia che ha costretto a limitare le attività, i risultati ottenuti sono davvero sorprendenti. Questo è il risultato di un importante gioco di squadra fra sanità e istituzioni, ma anche di una sensibilità nei confronti del dono, che nella nostra popolazione è molto sentita. Un sentito grazie a tutti i sanitari, ma ancora prima alle famiglie che hanno deciso di donare”.

Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta il report dell’attività del Centro Regionale Trapianti del Veneto che nel 2022 ha registrato una performance senza precedenti.

I potenziali donatori di organi valutati nel periodo gennaio-dicembre 2022 sono stati 295, contro i 285 del 2019: miglior performance non solo dopo la pandemia, ma in assoluto nella storia del Veneto.

Se poi si valutano i donatori effettivi, il numero si attesta a 177. Un numero che supera quanto si era registrato nel 2017, ‘record’ precedente con 171. Dall’analisi si evince come negli anni 2020-2021 i risultati siano invece stati più bassi complice la pandemia, anche se in linea, se non oltre, gli anni precedenti la pandemia da Covid-19.

Nel 2022 i donatori a “cuore fermo” valutati dalle equipe venete sono stati 14, contro i 10 del 2021, nessuno nel 2020 anno clou dell’infezione virale, solo 2 nel 2019. Un’attività che è stata introdotta con eccellenti risultati nel 2017.

Importante anche l’aumento delle donazioni di midollo che sono passate nel 2022 a 96, contro le 63 del periodo pre pandemia, registrando il miglior dato assoluto di sempre.

Alla base di questi risultati c’è un forte impegno medico-scientifico – sottolinea l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – che porta le nostre equipe ad avere performance a livello internazionale. Ma non dobbiamo mai scordare quanto sia fondamentale l’apporto di carattere sociale legato alla generosità dei donatori e delle loro famiglie e al forte aumento delle dichiarazioni di volontà raccolte attraverso la collaborazione dei Comuni. In Veneto le opposizioni registrate dai Comuni sono circa il 25 per cento, contro una media nazionale del 31,4. Al proposito ricordo che poco prima di Natale è iniziata la campagna ‘Generoso, il Veneto’, che mira ad accrescere la famiglia del volontariato in una terra generosa come il Veneto, seminando vita e cultura dell’altruismo. Generosità e impegno che permettono di salvare ogni anno molte vite, ma non dobbiamo mai scordare che tante sono le persone in lista d’attesa, circa 1250 di cui 40 bambini, ed è per loro che abbiamo l’obbligo di non abbassare mai la guardia e continuare ad impegnarci”.

Per quanto concerne i dati del 2022, la maggior parte dei donatori (46,3 per cento) ha più di 70 anni, oltre il 29 per cento tra i 41 e i 60. Percentuali che sono sensibilmente cambiate rispetto gli anni precedenti dove la fascia di età alta (oltre i 70) era più ridotta. Sensibilmente scesa anche l’opposizione dalla donazione che in Veneto è di 9 punti inferiore alla media nazionale (20,3 contro 29,5).

Se poi si analizzano le proiezioni per il 2022 per milione di abitanti vediamo come il Veneto si posizioni al terzo posto in Italia con 59,3 (media nazionale 43,8) per quanto riguarda i potenziali donatori di organi valutati e 35,9, sempre terzo posto, contro il 24,6 che rappresenta la media nazionale per i donatori effettivi.

Con 522 trapianti nel 2022 il Veneto ha contribuito al 15 per cento dei trapianti da donatore deceduto eseguiti a livello nazionale – sottolinea Lanzarin -. Si tratta di un risultato molto importante che ci apre un futuro di speranza per quanti sono in attesa di un organo. Ricordo che nel 2022 sono stati effettuati in Veneto 79 trapianti di rene, 3 di fegato anche da donatore vivente”.

Assolutamente in crescita anche la donazione di tessuti oculari che nel periodo gennaio-dicembre 2022 si è attestata a 2441, contro il 2299 dell’anno precedente.

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