Cities for Life è un avvenimento mondiale annuale che ricorre ogni 30 novembre, anniversario della prima abolizione della pena di morte in uno stato europeo: era il 1786 e il granduca di Toscana Pietro Leopoldo firmò il codice leopoldino preparato dal giurista Pompeo Neri; il Granducato di Toscana divenne così il primo territorio con la pena capitale abolita.
La manifestazione è organizzata dalla comunità di Sant’Egidio e vi aderiscono molte città a livello mondiale che illuminano un proprio monumento in simbolo di opposizione alla pena di morte.
L’iniziativa promossa viene sostenuta da molte organizzazioni, associazioni, organizzazioni e chiese. Molti sono anche i testimonial del mondo dello spettacolo, della politica, dello sport e della cultura.
Il monumento simbolo della giornata è il Colosseo di Roma, ma anche a Lugo, che ha anticipato l’iniziativa già ieri sera, era impossibile, passando per la nuova Piazza XXV Aprile, non imbattersi nella straordinaria pianta di ulivo illuminata di blu che anche stasera resterà “accesa”.
‘Quale simbolo migliore dell’ulivo piantumato la scorsa settimana nella nostra nuova Piazza – ha spiegato emozionato ieri sera in consiglio comunale l’assessore Miguel Miotti, promotore della bella iniziativa – poteva essere scelto come simbolo di pace e di speranza?’; gli fa eco il consigliere di maggioranza Sandro Pozza: ‘L’albero dell’ulivo, tipico delle culture del Vicino Oriente, nella Bibbia è simbolo di pace, fecondità, benessere e benedizione. La prima citazione dell’ulivo nella Bibbia appare alla fine del racconto del diluvio quando la colomba porta a Noè, come segno di pace, un ramoscello di olivo: Dio si era riconciliato con l’umanità peccatrice e tutta la terra, rigenerata dal perdono e nella pace, tornava a fiorire. L’ulivo è uno dei sette prodotti simbolo della ricchezza della terra promessa: «II Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile, paese di frumento, di orzo e di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele». L’ulivo è un bene che va condiviso con i poveri. E poveri sono anche quelli condannati a morte. Come ci insegna nel suo magistero Papa Francesco’.
di Redazione Altovicentinonline
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