Dopo il grido di allarme della scorsa settimana, tornano a farsi sentire gli esponenti scledensi di Coalizione Civica Carlo Cunegato e Giorgio de Zen. Il faro è ancora puntato sulla situazione del reparto di Urologia dell’Ospedale di Santorso dal quale pare sia in corso un fuggi fuggi anche di storici professionisti che avevano fatto dell’allora De Lellis uno dei centri per la dialisi più quotati di tutto il nord est.

Una critica, quella dei due stoici difensori della sanità vicentina, quasi spogliata del tono polemico che peraltro anche in questo caso ‘assolve’ il Dg Carlo Bramezza, ma chiama in causa scelte di un passato che ora presenta un conto troppo salato per l’utenza di un’intero comprensorio che vede la propria sanità soccombere sotto il peso di molteplici e quotidiane problematiche che pur l’attivo Bramezza pare in effetti non trascurare.

“La scorsa settimana abbiamo annunciato le dimissioni di ben tre urologi dell’Ospedale di Santorso” – dichiarano Cunegato e De Zen – “notizia allarmante per la Sanità del nostro Territorio.

Purtroppo non è finita qui: anche il Dott. Brotza, ultimo urologo strutturato appartenente alla pianta organica della vecchia Urologia della ULS Alto Vicentino, ha dato le dimissioni. Una situazione unica, mai vista nel nostro Territorio e probabilmente neppure in altre realtà Ospedaliere italiane.

Se le dimissioni di un singolo medico all’interno di un Reparto potrebbero indicare un disagio personale, che sarebbe comunque opportuno indagare, le dimissioni di tutti i medici di un Reparto (Rahmati nel 2019, poi Chierigo, Lazzarotto e Fabrello, ed ora anche Brotza) fanno seriamente sospettare l’esistenza di problemi gravi verosimilmente sottovalutati o non adeguatamente gestiti dalla Direzione Aziendale, probabilmente derivati dalla fusione dell’Urologia di Santorso con quella di Bassano avvenuta nel 2019. E’ possibile che non nasca un dibattito pubblico? Possibile che i Sindaci non prendano una posizione? Possibile che non si cerchi di capire cosa abbia motivato le dimissioni di un intero Reparto? Una cosa di una gravità assoluta, che non può non essere indagata, approfondita.

Chi crede nel progresso dovrebbe allarmarsi, uscire dalla passività. Quello che è chiaro, e insieme amaro, è che l’Urologia del nostro Territorio che quando era autonoma, sino a 3 anni fa, rappresentava un’eccellenza non solo al livello regionale, oggi, sotto la gestione di quella di Bassano, non solo sia in declino, ma, di fatto, non esista più.

L’Ulss minimizza, parlando della disponibilità di alcuni Medici Specializzandi. Ma esiste anche una graduatoria concorsuale di Medici Specialisti, la maggior parte dei quali pare non accettino di venire a lavorare in questa Urologia. Cosa sta succedendo se tutti i medici se ne vanno e nessun vincitore di concorso vuole prendere servizio a Santorso? Di chi sono le responsabilità? Che rapporti esistono tra Santorso e Bassano?

Una struttura di Eccellenza, orgoglio del nostro territorio, non c’è più. Speriamo almeno – concludono i due consiglieri d’opposizione – vorremmo indagare e capire come sia potuto succedere; per evitare accada in altri Reparti, per ricostruire un servizio di cui i Cittadini hanno bisogno, se ancora crediamo che il Diritto alla Cura non sia una merce che si compra o vende al mercato, ma un diritto inalienabile, da riconoscere a tutte e a tutti, al di là delle possibilità economiche”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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