La Regione Veneto ha inviato i propri tecnici a Gallio, sull’altopiano di Asiago, in sopralluogo all’allevamento preso di mira martedì scorso dall’assalto dei lupi, per verificare modalità della predazione e quantificare il danno subito .

“Purtroppo l’allevatore dell’altopiano non aveva adottato le misure di prevenzione suggerite e finanziate dalla Regione – dichiara l’assessore, dopo aver preso visione della relazione tecnica e delle foto scattate – Il recinto in questione non era elettrificato, come quelli forniti dalla Regione, ma solo una rete di contenimento fatta con materiali non specifici, peraltro non allestita correttamente, viste le falle che hanno offerto un facile varco al passaggio del lupo. Anziché proteggere il gregge dal lupo, si è rivelata una gabbia mortale per le sue prede”.

“Capisco la paura, lo sconforto e la rabbia degli allevatori e dei malgari di fronte alle pecore sgozzate, ma ancora una volta – sottolinea l’assessore – devo rilevare l’incauto comportamento di chi non ha adottato le più elementari regole di prevenzione, né ha ritenuto opportuno chiedere di avvalersi dei nostri dispositivi, cioè recinti elettrificati e correttamente posizionati e cani da guardanìa”.

“Ricordo che il lupo è una specie protetta, tutelato allo stato attuale dalla legislazione nazionale ed europea – conclude l’assessore – In attesa che si costituisca il nuovo governo, al quale chiederemo di rivedere il piano nazionale di protezione del predatore almeno per le aree montane storicamente vocate alla pastorizia e all’allevamento, non resta che adottare le opportune misure di prevenzione. Misure che hanno dimostrato, là dove correttamente applicate, di essere un efficace deterrente di attacchi e predazioni”.

a cura ufficio stampa Regione Veneto

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