“Sono solo messe cantate”. Così il consigliere d’opposizione Christian Azzolin liquida la replica del sindaco Giovanni Casarotto, in merito all’esposto presentato alla procura generale della Corte dei Conti, che indaga ora sull’accordo di pianificazione siglato tra il primo cittadino e l’immobiliare Metrò.
La questione ex officine Tessari potrebbe preoccupare chi ha tutta l’intenzione di fare un’operazione immobiliare a Thiene. Specie alla luce di quelle carte che si trovano sul tavolo del magistrato incaricato, dove Azzolin chiede che” venga verificato il danno erariale e, se riscontrati i presupposti, avviato il commissariamento del Comune”. Carte che ancora sono nelle mani del sindaco Giovanni Casarotto, ma che difende quell’accordo, che scivolerà in una convenzione urbanistica, ritenendolo un modo per svecchiare e recuperare l’angolo di via Dante, riqualificando così un’area del centro ottenendo una strada, oltre a parcheggi e piccole zone a verde, pubblici.

Dopo la replica del sindaco Casarotto, il consigliere di Liberi a Destra Thiene torna sull’argomento. “In effetti, a volte, le messe cantate dal sindaco in consiglio comunale possono indurre alla distrazione se non al sonno. E spesso le sue relazioni, specie se accompagnate da documentazione parziale ed incompleta, come accaduto al Consiglio del 27 settembre, possono creare una certa confusione. Come crea confusione la sua replica, infarcita di numeri e cifre non comprensibili per chi, come credo molti cittadini, le carte non le ha esaminate – premette Azzolin –  Comunque, alle distrazioni si può sempre rimediare, magari recandosi più volte presso gli uffici, come ho fatto, recuperando l’intero dossier Ex Tessari – Ex Comboniani che ho poi portato alla Corte dei Conti; magari studiando il codice di contabilità pubblica, che il Sindaco conoscerà a menadito; magari consultando esperti di urbanistica, di cui il sindaco pare essere diventato improvvisamente un mago, vista la frenesia con cui egli vi si sta ultimamente dedicando”.


“Non diamo i numeri”
“Detto ciò, non darò i numeri come fa il sindaco. La Corte dei Conti saprà sicuramente farli meglio di me e di lui. Soprattutto dopo aver accertato l’effettivo valore dell’area ceduta. Di sicuro sostenere che essa abbia un valore di 30 euro al mq, cioè nemmeno il prezzo di mercato di un terreno agricolo, significa raccontare ai cittadini una balla colossale- continua il consigliere –  Stiamo parlando infatti di un’area edificabile. Ma per dare un termine di paragone è sufficiente considerare che per la riqualificazione dello scalo merci, area questa sì degradata e fuori dal perimetro del centro storico, è stata ceduta un’area comunale ad un prezzo di euro 160 al mq. Credo la gente si chieda perché Metrò non realizzi il suo progetto all’interno dell’area ex Tessari di sua proprietà, anziché spostare l’intera cubatura all’interno dell’area ex Comboniani. Al riguardo peraltro è giusto far presente che il piano di recupero dell’area ex Tessari del 2006 non è mai stato portato in esecuzione dalla ditta, che ha fatto decadere tutti i permessi di costruzione poi rilasciati. Il motivo è che per la particolare conformazione dell’area e per gli edifici esistenti non era economicamente conveniente per Metrò darvi esecuzione. Casarotto lo sa e non lo dice alla gente”.

“La strada è fumo negli occhi”
La realizzazione di un collegamento viario tra Via Dante e Via dell’Eva è solo un pretesto per consentire per consentire ad un privato di realizzare un’operazione immobiliare a suo esclusivo interesse –  spiega Azzolin- Ma ciò che è grave, e su questo il sindaco omette di dare risposte, è che evidentemente non bastava cedere per una cifra ridicola un’area di pregio.  Infatti il Comune  parteciperà in maniera prevalente alla spesa per la realizzazione di una strada a servizio di fatto del privato, addirittura per una somma solo parzialmente quantificata e che verosimilmente subirà un esponenziale incremento non preventivabile a carico delle casse comunali. Quindi delle nostre nostre tasche. Se questo collegamento viario fosse stato davvero così indispensabile per la città, per il Comune non lo ha realizzato autonomamente sulla sua proprietà? Per far ciò non vi era necessità di cedere al privato una buona fetta dei Comboniani.

“Troppe ombre e troppe le risposte non date dal sindaco”
Non è anomalo che il Comune partecipi alle spese per opere di urbanizzazione che dovevano essere ad intero carico della ditta alla quale ha ceduto l’area, tanto più che si tratta di un’operazione immobiliare che va a esclusivo vantaggio del privato? –  chiede ancora il consigliere Azzolin  – Perché la spesa che sosterrà la ditta per la demolizione di una parte dei comboniani e la realizzazione della strada non potrà superare la spesa di 265 mila euro?. Perché conseguentemente il Comune si accollerà tutte le spese ulteriori per completare le opere di urbanizzazione per un ammontare indefinito ed indeterminabile? Perché in caso di mancato completamento dei lavori, il Comune prima di procedere ad indire una gara di appalto per individuare l’impresa che dovrà completare i lavori, verificherà la possibilità di concludere con Metrò un accordo per individuare l’appaltatore? Che significa che caso di inadempimento di Metrò rispetto agli obblighi assunti con tale accordo, Metrò dà facoltà al Comune di riportare tutto allo stato iniziale.  Ma soprattutto, perché in caso di inadempimento di Metrò, il Comune non potrà chiedere alla ditta alcun risarcimento od indennizzo alla ditta, come invece accade normalmente in qualsiasi contratto in cui una parte si renda inadempiente?Troppe ombre, troppe anomalie, troppe le risposte non date dal sindaco per questa operazione”.

Gazebo in piazza “Basta con la cementificazione”
Non solo le ex officine Tessari,  ma anche quei tanti cantieri aperti che, per Liberi a Destra Thiene, sono “una cementificazione spinta in città che impoverisce la nostra comunità”.

Torna con un proprio gazebo, sabato 17 novembre dalle 15 in piazza Chilesotti, il gruppo politico guidato da Fide Davò e che vede il proprio consigliere comunale, Christian Azzolin, dare continua battaglia all’urbanizzazione “accelerata” messa in atto dall’amministrazione comunale. Suo l’esposto presentato al procuratore generale della Corte dei Conti, per il quale il magistrato incaricato sta guidando le indagini.

Dal raddoppio al Carrefour siglato con una delibera di giunta in piene vacanze estive, il 29 agosto scorso, al recente cantiere dello scalo merci alla stazione dei treni.  Lavori partiti sul finire dell’estate, dopo una lunga e travagliata pratica burocratica, tra le quali la cessione ancora di terreno comunale in cambio di opere di viabilità. Una lista di cantieri che continua con la cattedrale nel deserto thienese, ‘il parco sud’. Che ogni tanto la vedrebbe anche una ruspa a dare una smossa ai cumuli di terra, ricoperti da una fitta vegetazione che la dicono lunga su quanto sia fermo il cantiere.

Molte opere che per il gruppo politico Liberi a Destra Thiene rappresentano lo svilimento della città. “Privandola di un bene importante: quello pubblico  –  concludono  – per questo torniamo in piazza, perché non cali mai l’attenzione da parte dei cittadini nel confronto dell’operato del sindaco Casarotto che, in campagna elettorale, era solito dire ‘ ti ascolto’, ma sembra invece che non senta nulla. Basta con la cementificazione a Thiene”.

Paola Viero

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