Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati individuati 333 positivi su 34.555, con un’incidenza dello 0,96%. “Segniamo un record e questa è l’incidenza tra i potenziali contatti di positivi… Se andassimo sulla popolazione indistinta che non ha avuto contatti con positivi immagino che questo dato sarebbe ancora minore”, commenta il presidente della Regione Luca Zaia. I soggetti attualmente positivi sono 13.620 e i ricoverati sono 941, di cui 828 in area non critica e 113 in terapia intensiva. I decessi registrati sono otto. “Abbiamo indubbiamente buoni dati”, conclude Zaia.

VACCINO. ANCORA 70.000 POSTI LIBERI NELLE AGENDE VENETE

“In agenda ci sono ancora 70.000 posti occupabili da chi ha più di 40 anni di qui al 16 giugno e noi non possiamo lasciare posti liberi per settimane… Se io per qualche giorno li vedo ancora liberi apriamo a tutti e a quel punto succede che si va in coda”, afferma il presidente della Regione Luca Zaia. Al momento in magazzino “ci sono 80.000 dosi, praticamente poco o niente, stiamo aspettando le forniture”, conclude Zaia. Intanto, nella giornata di ieri in Veneto sono state somministrate 25.797 dosi di vaccino, di cui 12.114 prime dosi e 13.683 seconde dosi. Il totale delle dosi somministrate arriva a 2.365.185, pari al 96,7% delle forniture ricevute. Il 33,7% della popolazione ha ricevuto almeno una dose (1.643.150 persone) e il 14,2% ha ricevuto anche la seconda (690.901 persone). Il 97,5% della popolazione over 80 ha già ricevuto almeno una dose, così come l’84,2% della popolazione tra i 70 e i 79 anni, il 71,8% della popolazione tra i 60 e i 69 anni, il 29,6% della popolazione tra i 50 e i 59 anni, il 73% dei disabili e il 70% dei vulnerabili. Considerando anche i soggetti che si sono già prenotati e riceveranno la prima dose entro il 16 giugno, la copertura della fascia tra i 60 e i 69 anni arriva al 78%, quella della fascia 50-59 al 66% e la copertura dei soggetti tra i 40 e i 49 anni è al 45%.

MEDICI NO VAX? VANNO CONTRO LA FORMAZIONE RICEVUTA

“La mia impressione è che questa materia dei no vax sia materia da tribunali…. Immagino ci siano aspetti giuslavoristici e penali e avremo le risposte tra sei, sette, otto anni a babbo morto”. Da un lato è vero che “uno è stato assunto e l’obbligo arriva dopo”, ammette Zaia. Ma i medici “hanno avuto una formazione in cui era chiaro che si sarebbe dovuto usare un farmaco che si chiama vaccino”, e quindi se uno è no vax “a me sembra che venga meno il principio della formazione che ha ricevuto… Immagino che se all’Università il giorno della lezione sul vaccino avesse alzato la mano per dire di essere contrario al vaccino poi l’esame probabilmente non lo avrebbe passato”, conclude Zaia.

OBIETTIVO SCUOLA IN PRESENZA A SETTEMBRE

“L’obiettivo è avere tutti gli studenti in presenza a settembre, anche quelli delle superiori”. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dopo il question time di ieri alla Camera, lo ribadisce oggi sulle pagine di ‘Repubblica’. Dal primo settembre, quindi, “le scuole saranno aperte per la fase dell’accoglienza”; poi saranno le Regioni a stabilire la data di ripresa delle lezioni, “ma io mi auguro si arrivi a una data condivisa tra il 10 e il 15 settembre”, ha detto Bianchi.

Un obiettivo da raggiungere, come aveva già spiegato in aula, grazie alla ripresa della campagna vaccinale per il personale scolastico e i 150 milioni dati alle scuole per la sicurezza sanitaria. Ma ad aiutare il rientro in presenza a settembre, potrebbe subentrare anche un altro elemento: la campagna vaccinale per gli adolescenti. “Insistevo da tempo su questo e ora che le case farmaceutiche sono alla fasi finali della sperimentazione, se darà esito positivo, spero si cominci in fretta con i ragazzi”, ha detto Bianchi.

Sui precari, invece, la linea del ministro è “arrivare a un sistema a regime con concorsi annuali. Stiamo concludendo il concorso straordinario e prima possibile avvieremo i due ordinari già banditi”, ha spiegato Bianchi. Ma oltre al personale l’altra annosa questione della scuola resta il problema delle classi pollaio. Un nodo che “fa parte di un nuovo disegno del sistema scolastico a cui stiamo lavorando e che abbiamo già previsto nel Pnrr– ha detto il ministro- andremo comunque verso classi ridotte progressivamente già dal prossimo anno e abbiamo già destinato 1miliardo e 125milioni alle Province per interventi di edilizia”.

 

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