A poche ore dalla notizia del dipendente comunale che avrebbe intascato, forse per anni, la Tari che qualcuno ingenuamente gli avrebbe versato in contanti, non si sono fatte attendere le reazioni politiche al grave fatto di cronaca  che si arricchisce di nuovi particolari.

Sarebbe incalcolabile, al momento, il danno che Thiene avrebbe subito per colpa del dipendente ‘infedele’.
Che non solo si sarebbe intascato i soldi delle tasse dei rifiuti, ma che avrebbe anche manipolato il sistema informatico per eludere i controlli. All’ufficio tributi del comune di Thiene nessuno se ne sarebbe accorto. Nessun collega, tanto meno il dirigente.

A fare scoppiare la ‘bomba’, sarebbe stato un semplice cittadino onesto, almeno lui, che si sarebbe presentato allo sportello , con la ‘bolletta’ dei rifiuti da pagare.
Di fronte alla scrivania vuota dell’impiegato ‘infedele’, avrebbe chiesto ad un altro dipendente a chi dovesse  dare i soldi. Domanda che avrebbe fatto gelare il sangue a chi si trovava lì in quel momento, facendo accorrere il dirigente dell’ufficio tributi. Perché quel cittadino parlava di contanti?

Danno incalcolabile 
Non si sa ancora quante persone siano cadute nella presunta truffa del dipendente sospeso. Né quanti soldi questo impiegato, assunto da qualche anno, si sarebbe  intascato indebitamente.

In forza con regolare concorso, avrebbe agganciato una fetta di contribuenti thienesi, facendo loro credere che, senza fare la coda in banca o perdere tempo davanti ad un pc, per pagare le tasse sarebbe bastato dare i soldi a lui. Avrebbe preso il danaro contante direttamente dalle mani delle persone, entrando poi nel sistema informatico del Comune e mettendo ‘pagato’  nella casella relativa al contribuente che, in buona fede, credeva in lui.

Le carte arrivate circa un mese fa in Procura a Vicenza descrivono una lunga lista di reati che gli sarebbero contestati ma che, al momento, non sarebbero scaturiti in alcun provvedimento cautelare giudiziario. Si andrebbe dalla truffa, alla malversazione, all’appropriazione indebita, al falso ed al falso ideologico. Il magistrato incaricato ora dovrà decidere come agire per fare luce sull’inquietante vicenda, stabilendo quanti soldi sarebbero stati sottratti alle casse comunali.

Un’operazione che potrebbe richiedere mesi e che potrebbe paralizzare l’ufficio tributi di Thiene. Potrebbero essere indagini minuziose di controllo fatte prendendo per mano, e anno per anno, le ‘bollette’ di ciascun contribuente. Mettendole a confronto coi flussi telematici (che attestino l’effettivo pagamento) che il Comune potrebbe trovarsi costretto a  chiedere alle banche e alle poste, dove i cittadini appoggiano solitamente i  propri pagamenti. Il tutto per arrivare alla differenza tra quello che si doveva incassare e quello che mancherebbe, facendo emergere il danno che la cittadinanza di Thiene avrebbe subito.
Probabile che venga nominato, su richiesta del magistrato, un consulente informatico che  potrebbe seguire questa fase, col rischio di  dovere sequestrare i terminali dell’ufficio tributi per eventuali analisi più approfondite.

Azzolin:  “Non solo sospeso, deve essere licenziato”
Una notizia calata su Thiene come un fulmine a cielo sereno. Innescando l’immediata reazione di chi, solo una settimana, fa aveva spronato l’amministrazione comunale per un caso analogo.
“Il Comune è dotato a norma di legge di un piano triennale di prevenzione della corruzione, e più in generale della illegalità all’interno della pubblica amministrazione. Evidentemente in questo caso il piano non ha assolutamente funzionato –  dichiara Christian Azzolin consigliere di minoranza di Liberi a Destra Thiene – Già in passato purtroppo è successo. Mi riferisco al recente caso Cacco ex dirigente comunale, che s’intascò una tangente da mille euro secondo il capo di imputazione che lo ha portato a giudizio. Per Cacco, e sotto il profilo della prevenzione, l’amministrazione si è dimostrata carente e comunque poco efficace. Il problema infatti non è soltanto di repressione, che spero venga attuata questa volta in modo deciso, portando non solo alla sospensione, ma altresì al licenziamento del dipendente infedele. Ribadisco al riguardo, come già ebbi modo di osservare per il caso Cacco, che in questa fase il Comune ha la possibilità di avanzare una motivata richiesta alla Procura per l’accesso agli atti di indagine finalizzata anche al licenziamento”

“Come possibile una falla così?”
“Il problema non sta solo in una repressione efficace, ma anche soprattutto nella prevenzione di fenomeni come questo, che rientra nel più ampio spettro delle illegalità che possono essere commesse all’interno degli uffici pubblici. Dovranno quindi essere valutate molto attentamente le responsabilità degli organi preposti a dare attuazione al piano di prevenzione, per contrastare a monte l’insorgere di fatti di questo genere – incalza Azzolin – Mi interessa anche capire se all’interno di questa amministrazione sia stato predisposto un sistema informativo con garanzia di anonimato per i dipendenti che denunciano una corruzione, illegalità o violazione del codice di comportamento (il cosiddetto whistleblowing). Perché secondo i dati nazionali molti enti pubblici ne sono sprovvisti. La conseguenza è che, in mancanza di una protezione, questi dipendenti sono a rischio di possibili ripercussioni. Il whistleblowing è tuttavia uno strumento fondamentale nella lotta all’illegalità nella pubblica amministrazione”

“In assenza di tale sistema, Il rischio è di trovarsi dipendenti pubblici in qualsiasi Comune, come Thiene, che di fronte ad un illecito o ad un reato tengano la bocca chiusa, per paura di rappresaglie. Mi aspetto che il sindaco Casarotto informi la cittadinanza su quelli che sono i contenuti delle relazioni periodiche, che il responsabile della prevenzione della corruzione e della illegalità è tenuto a presentare  – conclude il consigliere comunale Azzolin – Senza puntare il dito contro nessuno, perché non ne ho gli elementi, voglio tuttavia capire anche il motivo per cui questa amministrazione non abbia individuato sin da subito una falla nel bilancio. Capire come sia possibile che, in sede di predisposizione del bilancio e di verifica dei conti, non ci si sia avveduti del danno che questo dipendente stava cagionando alle casse del Comune. Chi di dovere deve dare ai thienesi tutte le informazioni del caso, se non altro per rassicurarli. Personalmente io in questo momento non mi sento sicuro. Già lunedì, nella convocazione straordinaria, avrò modo di confrontarmi direttamente col sindaco e spero anche con il segretario comunale e l’assessore al bilancio. In base alle risposte che otterrò, mi attiverò di conseguenza”.

La ‘bomba’ esplosa al Comune di Thiene ha scatenato le reazioni anche della Lega Nord, che non ci sta ad un secondo caso di presunta illegalità all’interno di un municipio. Luogo che rappresenta il bene pubblico in assoluto.
” La questione del dipendente del Comune che ha raggirato i cittadini thienesi ci ha lasciato arrabbiati e sconcertati  – questa la reazione di Simone Furia, consigliere di opposizione  – Come Lega vogliamo in primis che il Comune si attivi affinché i cittadini vengano prontamente tutelati. Successivamente auspichiamo che l’amministrazione non perda tempo come fatto altre volte e se ci saranno gli estremi che si attivi in sede giudiziaria. Certe cose non possono passare sotto voce. Occorre dare dei segnali forti di fronte ad illegalità, alle quali occorre reagire con fermezza. Non appena ho appreso questa notizia sconvolgente – conclude Furia – Ho chiamato subito l’assessore Alberto Samperi per saperne di più. E’ chiaro che il Comune sia una vittima della cattiva condotta di un impiegato, che va punito”.

Paola Viero

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