Quanto accaduto ieri, dal nostro giornale sul ‘caso di legionella’, che ha portato all’accesso all’ospedale di un cittadino americano, residente a Sarcedo, al quale la diagnosi è stata data dai medici, quindi messo nero su bianco in un referto medico, è stato ripreso da tutti i giornali locali, che ne hanno fatto titoli, e persino locandine, dislocate in tutto l’alto vicentino.

Questo a dimostrazione che la notizia è vera ed è stata redatta da AltovicentinOnline, a firma Paola Viero, con la supervisione del direttore responsabile Natalia Bandiera.
L’Aquatic Center di Thiene dovrà assumersi le responsabilità, quindi, di avere giudicato ‘totalmente privo di fondamento’ l’articolo. A questo punto saremmo noi a valutare l’eventuale azione legale, da intraprendere nei confronti di chi ha messo in dubbio la qualità del nostro lavoro.

Dichiarare che una notizia è infondata e diffonderlo a macchia d’olio, per chi non lo sapesse, ha la stessa gravità dell’accusa rivolta ad un salumiere di avere servito insaccati scaduti, del panettiere che ha fatto uscire dal forno del pane avariato. O un parrucchiere che ha bruciato i capelli alla sua cliente perché ha utilizzato prodotti di scarsa qualità.

La frase ‘emergenza sanitaria’ non è uscita dal cilindro dei giornalisti, ma la dicitura è stata riportata fedelmente, dopo avere preso visione di una ordinanza sindacale che, dal 24 maggio, campeggia sul sito del Comune di Thiene ed era a disposizione di tutti i cittadini di Thiene e del mondo.

Forse, ma questa è un’opinione di cui ci prendiamo la libertà di espressione, quell’ordinanza, per una questione di correttezza nei confronti dei fruitori dell’impianto natatorio di via Tevere, avrebbe dovuto essere resa nota e affissa in modo tale che la notizia stampa non cogliesse di sorpresa chi non era a conoscenza. Magari accompagnate da rassicurazioni del dirigente che spiegava la situazione. Questa è solo una nostra opinione, sebbene, ci si chieda il perché dello scagliarsi, con tanto di minacce che lasciano indifferenti chi è sicuro della propria professionalità, contro un giornale che riporta una notizia talmente importante, da essere ripresa con puntualità da orologio da tutte le testate locali, e non con l’ufficio ecologia del Comune che ha redatto un documento, dove la dicitura ‘emergenza sanitaria’ campeggia alla prima riga.

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Un caso di legionellosi non è la fine del mondo, né può mettere in discussione la professionalità e la dedizione di chi lavora agli impianti delle piscine di Thiene, ma lascia stupiti ed allibiti per le reazioni che la notizia ha scatenato.
Cosa costava al dirigente, degli impianti natatori, contattare la nostra redazione per spiegare cosa il Comune intendesse per emergenza sanitaria? Bastava un pizzico di buon senso, e di rispetto per il lavoro altrui, per capire che, se un’ordinanza sindacale esordisce con ‘emergenza sanitaria’, un giornalista non può che riferire, con tanto di virgolette, quanto una fonte ufficiale (un Comune lo è) comunica. Quindi, anziché, attaccare la stampa, rivolgersi direttamente a chi ha realmente messo in circolo la notizia, ossia l’ufficio ecologia comunale.

di Redazione AltovicentinOnline

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Thiene. Caso di Legionella alle piscine e docce chiuse. ‘Emergenza sanitaria’

 

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