Ha pettinato donne ‘capricciose’ come Anna Oxa, Paola Gassman e Ivana Monti. Ha insegnato la ‘cultura della bellezza’ attraverso l’arte de3i capelli, di cui è diventato il re indiscusso negli anni 70-80.
Va in pensione dopo 54 anni di lavoro come parrucchiere Nunzio Samperi, 75 anni, di origini siciliane, ma thienese di nascita. Si è formato nel Salone Caretta, rinomato hairstyle del centro storico, frequentato da donne e uomini della Thiene-bene. Dopo ‘essersi fatto le ossa’ con una grande maestra a cui dichiara di dovere tanto, si è messo in proprio, aprendo Salone Nunzio in via Gorizia. Lì, Samperi ha iniziato la scalata verso il successo. Era il 1974, che segnava l’origine di un percorso che ha portato ‘l’artista dei capelli’ di Bronte a diventare un simbolo di moda, grazie al suo continuo rinnovarsi. Uomo di spiccata curiosità, è stato per 10 anni, presidente dei Parrucchieri di Confartigianato e per 5, consigliere provinciale.
Quando pettinò la giovanissima Anna Oxa
Erano gli anni ’80, quando una cantante ‘in erba’, ma già dal look deciso e dal fare sicuro veniva a cantare al Patronato San gaetano di Thiene, dove voleva a tutti i costi che la pettinasse Nunzio Samperi. ‘Una ragazza giovane allora, la ricordo molto alla mano – racconta il parrucchiere – disponibile e socevole’.
E della Gassman che ci dice?
‘Ricordo che aveva bisogno di una pettinatura anni ’20 per un personaggio che doveva portare in scena al nostro teatro comunale. Dopo un giro nei saloni di bellezza thienesi, è approdata da me. Ero molto emozionato, ma non mi sono fatto vincere dall’ansia di prestazione, ho sfoderato la mia professionalità e fu un successo. Ricordo il suo viso nello specchio mentre si guardava soddisfatta per il lavoro che le avevo fatto. Il mio cuore si riempì di orgoglio’.
Samperi, c’è qualche donna che ha dovuto pettinare che non le è stata molto simpatica?
‘Assolutamente si: l’attrice Ivana Monti. La ricordo seduta mentre io ‘scolpivo’ la sua chioma. Intenta a parlare al telefono, sento ancora nelle orecchio quel tono forte, quel timbro acceso, quell’ostentazione del suo tenore di vita. Ricordo che al di là del capo c’era il suo commercialista, con il quale si intratteneva inopportunamente, facendo cenno a numeri grossi di un conto corrente, che evidentemente voleva portare a conoscenza di tutti gli altri ospiti del salone’.
Dopo tutti questi anni di lavoro, cosa farà e qual è il ricordo che porterà nel cuore?
Seguirò a distanza mio figlio Simone nella sua nuova avventura imprenditoriale, con il nuovo salone di via Divisione Julia 38. Mi dedicherò ai miei 4 nipotini, ai funghi e all’orto di casa. Avrò tempo per coltivare le mie passioni portando sempre nel cuore il ricordo delle mie clienti, ‘fiamma’ del mio lavoro. Sono state loro a darmi sempre lo stimolo per studiare e migliorarmi. A loro un grazie di cuore per quello che mi hanno donato in questi lunghi anni di carriera al loro servizio.
Natalia Bandiera
ha collaborato Paola Dal Ferro