Scende in piazza il comitato LaRosa, per portare avanti la battaglia contro la ‘puzza Tintess’.  Si farà trovare in centro a Thiene, in corso Garibaldi sabato 13 ottobre dalle 9 alle 19, allestendo un gazebo e consegnando volantini, sunto di un’odissea lunga cinque anni.

A poco meno di un mese dal vertice in Regione, che fece slittare il collaudo alla ditta, con data certa ma da destinarsi, chi abita in zona non arretra di un passo e chiede alla città di aprire gli occhi. “Non è solo un nostro problema di quartiere, interessa tutta Thiene”.

“Vogliamo informare e sensibilizzare l’opinione pubblica quanto più possibile – spiegano – Su quello che da troppi anni stiamo patendo. Una battaglia che, pur col blocco del collaudo, per noi continua”.

Non è dunque la sospensione del via libera, o meno, dell’impianto in via dell’Industria che porta sollievo a queste persone. Uomini e donne, che si battono per la tutela della propria salute. Dalle carte portate in Procura a Vicenza, nel giugno scorso, arrivando a mettere piede il 19 settembre scorso a Venezia, alla conferenza di servizi assieme a Tintess, Provincia, Comune di Thiene, Ulss ed Arpav.

Cartellino giallo a Tintess, “non ci basta”
Un cartellino giallo dato a Tintess dalla Regione, frutto anche della campagna di monitoraggio che vide protagoniste le ‘sentinelle’. A fiutare l’aria coi lori nasi “storti alla fine, perché in quel periodo Tintess aveva ridotto il carico passando da 10 a 2 camion al giorno” spiegano ancora dal comitato LaRosa.

Una conta che potrebbe essere facilmente verificata prendendo per mano il registro di carico-scarico rifiuti. Bel libro dove puntualmente, e pur una azienda come Tintess significa ogni giorno, vanno annotati i formulari usati dalle ditte che portano a Thiene i propri rifiuti. Cer compreso, ovvero quel codice europeo che identifica rifiuto per rifiuto, dagli speciali pericolosi a quelli che non lo sono.
Mettendo a confronto cosa e quanto effettivamente sia stato lavorato nell’azienda, col disagio creato (come confermato a Venezia). E magari pensare a ridurlo, o eliminarlo, se gli interventi chiesti ancora dalla Regione non andassero a buon fine.

“Tintess trovi altro posto”
Per saperlo è ancora presto. La Tintess avrà tempo un mese per mettersi ancora in regola, a partire dalla data di notifica (ufficiale) di quanto è stato detto, e richiesto, nell’incontro dello scorso 19 settembre.
Nel frattempo il comitato, oltre al gazebo in piazza, andrà di quartiere in quartiere, per sensibilizzare i cittadini.
“Ci appoggeremo alle parrocchie e faremo in seguito anche un incontro pubblico – concludono – Allo stesso tempo continueremo la nostra lotta per riavere una vita normale, con aria sana e pulita. Il tutto sarà possibile senza collaudo e senza Tintess, si trovi altro posto”.

Paola Viero

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