‘Giustizia’ fatta a Thiene per quei cittadini truffati dall’impiegato infedele, che si intascava i loro soldi della Tari. Non dovranno pagarla due volte, perché il Comune torna in possesso di 42.800 euro che l’ex dipendente ha restituito. Anche con la speranza di chiedere un patteggiamento nel processo che comunque lo aspetta.

Ora, però, i thienesi che si sono fidati di lui, o quanto meno non mettendo in dubbio le richieste di pagamento che faceva, possono tirare un sospiro di sollievo. Sono 118 i contribuenti finiti nel suo piano criminale. Iniziato nel marzo dello scorso anno e troncato sul finire dell’estate, con la denuncia presentata  in via Lavarone al Comando della Compagnia dei Carabinieri di Thiene.
Fu una vera ‘bomba’, che squinternò gli animi sia dentro che fuori dalle mure del municipio. In Procura a Vicenza hanno lavorato per acquisire quante maggiori prove per portarlo a giudizio. Indagini fatte dai carabinieri di Thiene, coi militari sia dentro l’ufficio comunale dove l’uomo intascava i soldi, sia a casa sua. Lì una perquisizione che fruttò una chiavetta usb, dove l’impiegato infedele avrebbe annottato quanto fatto in municipio.

stacanovista della truffa
Uno stacanovista della truffa che avrebbe ricevuto le sue vittime anche oltre l’orario d’ufficio, ma non solo. Chiamandole a casa e avrebbe preteso anche la tassa dei rifiuti dei parenti morti. Vicende che hanno visto coinvolti dei contribuenti thienesi e che hanno fatto ipotizzare a suo carico i reati di  truffa, malversazione, appropriazione indebita, falso e falso ideologico.
Un raggiro ben architettato, durato qualche mese e che avrebbe potuto avere effetti ancora più devastanti. “A livello informatico era molto più ampio di quello che  è riuscito a portare a termine”. spiegano il sindaco Giovanni Casarotto e il dirigente comunale Paola Pegoraro “Sono veramente soddisfatto -continua Casarotto- Un grazie all’assessore Samperi ed agli uffici per il lavoro fatto, di ricerca e contatto coi cittadini che si erano trovati coinvolti nella truffa. 118 i contribuenti che si sono presentati allo sportello, per verificare le loro posizioni. Per loro ora il problema è risolto”.

“Le somme sono ora ritornate nelle casse comunali, restituite dall’impiegato infedele grazie alle azioni messe in atto dal Comune che, sin da subito, ha cercato di tutelare non solo se stesso, ma anche i cittadini contribuenti interessati dall’intricata vicenda-spiega ancora il primo cittadino -Una vicenda che ha provato tutti e per la quale, si ricorda, è stato aperto un procedimento penale. L’amministrazione comunale rende pertanto noto che saranno ritenute valide, essendo ora nelle casse del Comune, le somme versate in contanti da quei contribuenti che nei mesi scorsi erano venuti in municipio a denunciare il fatto, aiutando così nella ricostruzione della vicenda, e per i quali in questi mesi è stato possibile pertanto effettuare i dovuti riscontri”.

Possono sì tirare un sospiro di sollievo ma dovranno aspettarsi a giorni un contatto da parte dell’ufficio tributi. “Passaggio necessario per verificare quanto hanno pagato, se in più o meno ed effettuare gli storni per differenza- spiega ancora – Dalle indagini condotte, infatti, è emerso che l’impiegato infedele chiedeva ai contribuenti importi spesso non coincidenti con il tributo corretto. Ma, ripeto, i  118 contribuenti  ora possono stare tranquilli, perché nessuno chiederà loro di effettuare doppi pagamenti. I pagamenti già effettuati in contanti saranno ritenuti validi a tutti gli effetti”.

grande lavoro in Procura e Comune
“Ho sempre avuto massima fiducia nella giustizia – continua Casarotto – Anche se siamo ancora nelle fasi iniziali del procedimento penale, rivolgo un ringraziamento all’autorità giudiziaria, e in particolare al pubblico ministero per la celere e proficua attività investigativa che, assieme alle azioni messe in atto dal Comune, ha permesso di ricostruire la vicenda efficacemente in tempi rapidi e di arrivare oggi al recupero dell’intera somma di 42.800 euro”. Cifra che risulta di ben maggiore, a quanto pare, di quanto affermava il dipendente. Diventato ‘ex’ ancora nello scorso novembre, a chiusura di una commissione disciplinare interna e col licenziamento senza preavviso. “Che tra l’altro aveva anche tentato di impugnare”, sottolinea Alberto Samperi assessore al bilancio.

“La struttura – precisa ancora Samperi -ha dimostrato di avere gli anticorpi nei confronti di queste situazioni. Nel giro di pochi mesi siamo riusciti, con la strategia giusta, a recuperare la somma, evitando ai cittadini di pagare due volte. E’ stato il frutto di un importante lavoro svolto dagli uffici – continua – E’ stata una brutta vicenda, che siamo riusciti a risolvere centrano tutti gli obiettivi che ci eravamo preposti. Questo grazie al lavoro abnorme da parte sia della dirigente Pegoraro che di tutte le persone che lavorano negli uffici”.

Se per questo dipendente infedele, dopo avere ‘regolato’ i conti col Comune, la magistratura continuerà a lavorare “accorpando anche il fascicolo che lo ha visto coinvolto in un’analoga situazione”, tra i corridoi del municipio non è stato facile, almeno subito, riprendersi dallo choc. “Non solo il danno all’immagine che causato al Comune di Thiene, oltre che al portafogli dei cittadini -conclude Pegoraro- Ma ci siamo sentiti raggirati anche noi, che lo vedevamo come un collega insospettabile. Grande soddisfazione adesso per la conclusione positiva della vicenda”.

Paola Viero

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