Resiste  al maltempo la rinomata ‘Poenta e Bacalà’ di Thiene. Oltre 2mila persone non hanno voluto perdere la madre di tutte le manifestazioni, in nome del rinomato piatto vicentino. Soddisfazione per gli organizzatori: “E’ andata più che bene”.

In una piazza Chilesotti sferzata dalla pioggia durante lo scorso fine settimana, e fino a stamane,  la 54ema ‘Poenta e Bacalà’ di Thiene segna ancora il proprio successo.
Più di mille le porzioni preparate da portare a casa ed un incasso di 17mila euro, questi i numeri con cui chiude l’edizione di quest’anno.

“E’ un successo doppio – dichiara Manuel Benetti, presidente della Pro Loco Thiene  – La storia e la tradizione culinaria della nostra città ha resistito alla pioggia.  La voglia di assaggiare il nostro buon piatto ha vinto. La formula dell’asporto ha funzionato anche quest’anno: un migliaio le porzioni da asporto”.

Se tutto ha funzionato è anche grazie all’accurata organizzazione messa in campo quest’anno. Dalla tensostruttura riscaldata, “ma sopratutto grazie alla cucina completamente elettrica e non più a gas –  precisa Benetti – Mettendoci in linea alle norme sulla sicurezza, sempre più severe. Le persone che sono venute nella tensostruttura hanno potuto mangiare il bacalà in un ambiente riscaldato e totalmente sicuro”.

Una manifestazione che ha avuto il via ufficiale col Gran Galà del Baccalà a Thiene, con 120 commensali che hanno reso onore al prelibato  bacalà. Un un menù preparato ad hoc, dagli antipasti ai secondi, servito su un piatto del tutto speciale e creato da Chester Stella, capitano della Compagnia del Baccalà di Thiene.

Anche quest’anno nell’abbraccio degli organizzatori gli ospiti anziani della Casa Albergo, dove sono stati donati una quarantina di porzioni di ‘poenta e bacalà’.  Ai frati cappuccini del Santuario della Madonna dell’Olmo, invece, sono state donate delle porzioni di ‘bigoli con l’arna’. Il piatto novità dell’anno, seppure la sua ricetta affondi nel thienese, come ha spiegato Chester Stella: “E’ un piatto della tradizione e, senza nulla togliere a Zanè, la ricetta originale è quella thienese, poi ceduta a loro”.

P.V.

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