Mamme, papà, fruitori della sanità, disabili e genitori che la vivono direttamente o indirettamente. Cittadini dell’Altovicentino, che non vogliono bandiere politiche sulla testa, ma che vogliono solo manifestare contro chi ha fatto perdere valore  alla sanità di un territorio, che da qualche anno, non solo è in trasformazione, ma risente di una qualità di servizi che non è l’eccellenza di un tempo. Che vogliono attenzione dalla Regione, che sembra concentrata altrove, a sfavore di quell’ex Ulss 4, che sta perdendo pezzi nella fase d’accorpamento con Bassano del Grappa. Una manifestazione pacifica e ordinata quella partita sabato dal Pala Romare di Schio, dove è stato un crescendo di adesioni di persone di ogni età, che avevano promesso partecipazione anche sotto la pioggia e non si sono lasciate intimorire dal tempo incerto. Troppo importante la causa, la salute di cittadini che versano le loro tasse puntualmente e non si sentono soddisfatti di una sanità fatta di liste d’attesa chilometriche e rinvii. E se hai qualche patologia urgente, devi rivolgerti al privato.  Non tutti se lo possono permettere.

Come ha spiegato Coalizione Civica, che ha promosso l’iniziativa qualche settimana fa e che nei giorni seguenti ha perso ‘colore politico’ perchè le adesioni sono arrivate da ogni provenienza ideologica, non è solo l’ospedale a non funzionare più come un tempo. Sotto la lente d’ingrandimento, quei servizi socio assistenziali di cui andava orgoglioso il territorio dell’Altovicentino, che ha sempre avuto una marcia in più per percorso culturale e qualità di servizi, che erano invidiati da altre province venete. Tanto erano efficienti. Un vero e proprio modello che si è sgretolato piano piano, sia per il pensionamento di molti professionisti che non si è riusciti a rimpiazzare, sia perchè i soldi sono venuti a mancare. Anziani, disabili, le loro famiglie raccontano di  servizi spariti e ‘casi abbandonati’, con lo sforzo eroico di medici, infermieri e oss, che stanno facendo salti mortali per puro spirito di sacrificio. Si manifesta anche per loro, soprattutto per loro, che stanno dando prova di resistenza, con turni estenuanti, riposi che saltano e sottopagati nel caso di chi lavora sotto cooperativa.

L’adesione è massiccia con alcuni sindaci fieri di sfilare accanto alla popolazione . Presenti i consiglieri regionali Manuel Brusco, Stefano Fracasso e  Cristina Guarda. Presenti anche alcuni ex sindaci del territorio. Ma la gente comune, il popolo c’è e sfila fino all’ospedale di Santorso, emblema di un progetto di sanità che non è stato mantenuto. Una promessa dietro quel contratto con i privati, che ha lasciato un conto da pagare salatissimo ed una qualità nei servizi che sopravvive grazie al valore umano e professionale di chi ci lavora.

di Redazione AltovicentinOnline

 

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