“Se tutto il modo, in maniera mutualistica e anche per senso di appartenenza alla comunità di è vaccinato, un motivo ci sarà e non si tratta di persone incoscienti”.
Il presidente del Veneto Luca Zaia è stato ospite ieri sera della nota trasmissione di Rete 4 ‘Dritto e rovescio’, dove il conduttore Paolo Del Debbio gli ha chiesto dei numeri di chi ancora non si è vaccinato soprattutto nell’ambito sanitario, presentando dei ricorsi con tanto di motivazioni. Lo scottante argomento è stato poi ripreso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Marghera, dove i giornalisti lo hanno incalzato di domande sulla spinosa questione no vax.
Zaia ha premesso di non essere uno ‘sponsor’ dei vaccini, ma ha sottolineato che vaccinarsi è una questione etica: “Se decidi di fare il poliziotto non puoi dirmi che hai paura della pistola e se decidi di fare il pasticcere non puoi essere allergico alla farina. Tutto il mondo si è vaccinato, io mi sono vaccinato, l’assessore Manuela Lanzarin si è vaccinata, lo abbiamo fatto per proteggere noi e la nostra comunità, perché chi entra in contatto con noi non deve rischiare di contrarre il covid. E’ senso civico, responsabilità, significa fare la propria parte in un momento storico in cui l’unica arma di difesa è questa – ha detto Zaia – Ho letto le motivazioni dei ricorsi presentati dal personale sanitario che ha rifiutato il vaccino. Si tratta di seimila persone, alcune delle quali, per fortuna, stanno rivedendo la loro posizione. Altre dichiarano di non fidarsi di un vaccino che secondo loro ha avuto troppa poca sperimentazione, ma non si rendono conto che stiamo vivendo una pandemia, ci stanno chiedendo di prendere un farmaco studiato apposta e non uno a casa appena elaborato. Se hai l’influenza prendi l’aspirina. E’ stata trovata quest’arma di difesa contro un virus che lascia strascichi in molte persone che lo hanno superato. Io le ho incontrate e qualcuno sta ancora molto male”.
L’appello di Zaia: “Ai guariti esenzione dal ticket per sempre”
“Chi ha i postumi da Covid per me deve avere l’esenzione dal ticket per sempre, il Covid è bastardo, noi abbiamo avuto pazienti che sono usciti non più deambulanti e i postumi di questa patologia possono aver bisogno di cure per tutta la vita”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commentando l’esenzione del ticket per due anni ai soggetti guariti dal Covid. “Questo è un appello che facciamo al Governo, noi dobbiamo dare sostegno ai reduci di questa guerra”.
In Veneto scende ancora l’incidenza
Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati individuati 274 nuovi positivi al Covid, con un’incidenza dello 0,87% sui 31.295 tamponi. I soggetti attualmente positivi sono 11.791 e i ricoverati sono 868, di cui 770 in area critica e 98 in terapia intensiva. I decessi registrati sono 14. “Siamo in zona bianca di fatto ma non di diritto”, commenta il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, invitando comunque a “non abbassare la guardia”.
Ieri in Veneto somministrate 43.203 dosi
Nella giornata di ieri in Veneto sono state somministrate 43.203 dosi di vaccino contro il Covid, di cui 17.907 prime dosi e 25.296 seconde dosi. Il totale delle dosi somministrate è di 2.441.307, pari al 92,7% delle forniture ricevute. Il 34,4% della popolazione ha ricevuto almeno una dose (1.679.052 persone) e il 15% della popolazione ha ricevuto anche la seconda (732.117 persone). Il 97,6% degli over 80 ha già ricevuto almeno una dose, così come l’84,7% dei soggetti tra i 70 e i 79 anni, il 74,1% della popolazione tra i 60 e i 69 anni, il 31,6% della popolazione tra i 50 e i 59 anni, il 73,6% dei disabili e il 70,7% dei vulnerabili.
La polemica: “Il Veneto lascia indietro i vulnerabili”
Nonostante “la narrazione unilaterale della Regione” Veneto descriva la campagna vaccinale come “una macchina perfetta”, in realtà “secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi tre veneti fragili e disabili su 10 risultano ancora non vaccinati”. Lo segnalano le segretarie generale dei sindacati dei pensionati veneti, Elena Di Gregorio (Spi Cgil), Vanna Giantin (Fnp Cisl) e Debora Rocco (Uilp Uil), secondo cui il problema è che “la vaccinazione a domicilio presenta ancora tante crepe”, con il risultato “allarmante” che “si sta escludendo dell’immunizzazione proprio quella fetta di popolazione che ne avrebbe più bisogno”. La Regione Veneto dovrebbe quindi “pensare meno alla propria autopromozione e alla vaccinazione dei turisti” e dedicarsi invece “a quei soggetti vulnerabili e non autosufficienti che dovevano essere i primi destinatari delle dosi, anche nella consapevolezza che se vengono lasciati indietro non ci potrà essere sicurezza per nessuno”, concludono Di Gregorio, Giantin e Rocco. Il Partito democratico punta invece il dito sul fatto che al momento in Veneto “un sanitario su 10 non è vaccinato nonostante l’obbligo”. L’appello dei consiglieri regionali Giacomo Possamai, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis è quindi di “far rispettare” l’obbligo vaccinale, “spostando ad altre mansioni che non mettano in pericolo i pazienti o, se non è possibile, sospendendo dal lavoro” chi rifiuta il vaccino senza motivazioni.
di Redazione Altovicentinonline