“Finalmente in Consiglio dei Ministri  arriva il decreto-ponte sull’assegno unico che consentirà di allargare la platea dei beneficiari degli aiuti per i figli alle categorie che oggi ne sono prive, come lavoratori autonomi e incapienti. Una riforma per rafforzare il sostegno economico alle famiglie: dopo una fase transitoria di sei mesi, il prossimo gennaio si arriverà alla misura definitiva. Contribuirà a contrastare l’inverno demografico che rischia di compromettere il futuro economico e sociale del Paese. Con questa riforma i genitori potranno contare su un aiuto economico continuo e robusto che aiuterà nella progettualità della vita. Abbiamo finalmente una riforma universale che mette ordine nel sistema fiscale e garantisce risorse per tutti, anche per i figli dei lavoratori autonomi, dei professionisti e dei disoccupati. I figli sono il futuro. Per noi la ricostruzione parte dalle donne e dai giovani”. Così su Facebook la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

L’assegno quindi,  dovrebbe andare in particolare a chi oggi non ha accesso ad assegni familiari, come i lavoratori autonomi e i disoccupati. Dal 2022,  l’assegno unico è previsto per tutti.

La misura ponte sarà valida da luglio a dicembre 2021 per chi non goda già di assegni familiari e va da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio. A quanto si legge in una bozza, ne avranno diritto i nuclei fino a 50mila euro di Isee. Le famiglie con Isee fino a 7000 euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno 3 figli. Cinquanta euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile. Potrà accedervi chi paghi le tasse in Italia e sia qui residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.

“L’assegno partirà da luglio e finalmente riconoscerà un concreto sostegno anche per i professionisti e le professioniste, per gli imprenditori e le imprenditrici”, spiega la renziana Conzatti.

 

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