“La rilassatezza che si è determinata in tutti a partire dall’estate ha determinato un abbassamento della guardia. Ora ci sono Regioni che si sono fatte trovare più o meno preparate, e la mia preoccupazione è che questa preparazione non sia ancora adeguata a maggior ragione per quando arriverà l’influenza, e ci sono altre Regioni che si sono fatte trovare più impreparate, cioè non hanno aumentato quella capacità di testing che era presumibilmente necessaria e si è rivelata assolutamente necessaria”. Lo ha dichiarato a Buongiorno, su Sky TG24 Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute parlando della quantità di tamponi effettuata quotidianamente.

“Rispetto a quello che ci aspetta – ha spiegato -, cioè una pressione enorme con l’arrivo dell’influenza, bisognava rafforzare il sistema di testing allargandolo a tutte le strutture, sia pubbliche che private che sono in grado di farlo, e poi con i pronto soccorso che in molti casi non hanno ancora fatto nemmeno i percorsi differenziati. È stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima. Non voglio colpevolizzare le Regioni, so che ieri alcuni presidenti si sono risentiti per le mie dichiarazioni, ma voglio sottolineare che di fronte a una pandemia da virus respiratorio bisogna lavorare tutti insieme e basare le decisioni sull’evidenza scientifica. Nel momento in cui si ignora il messaggio che bisogna approfittare dei mesi estivi per prepararsi, allora si sbaglia”.

“Quello che si è verificato da giugno in poi – aggiunge – è un raddoppio dei casi ogni mese. Avevamo 200 casi, poi 400, poi 800, poi 1600 e adesso stiamo a oltre 4mila casi. Quindi rischiamo fra un mese di avere oltre 8 mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l’’influenza, di avere 16 mila casi in un giorno”. “La chiusura della scuola – prosegue – è assolutamente da scongiurare così come è assolutamente da scongiurare un lockdown generale. In questo momento non c’è nessuna ipotesi di chiusura di esercizi commerciali o attività, si sta solo pensando a quali sono le possibili attività che prevedono assembramenti ingiustificati che riguardino attività non primarie che possono essere in qualche modo limitate”.

All’ipotesi di ridurre la quarantena da quattordici a dieci giorni “ci stiamo pensando, sulla base delle evidenze scientifiche di questo momento particolare. La quarantena secondo noi può essere ridotta a dieci giorni come si fa in Germania, con un tampone invece di due tamponi. E’ qualcosa che stiamo consigliando come consiglieri scientifici del ministro Speranza e spero che il Governo lo prenda in considerazione”.

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