Si chiamano Giampaolo Marta e Gian Antonio Allegri i due preti della diocesi di Vicenza sequestrati stanotte nel nord del Camerun. Don Marta è stato consacrato sacerdote il 7 giugno 1992; don Allegri il 16 maggio 1982.

L’identità è confermata dalla Farnesina precisando che l’Unità di crisi è già al lavoro sul caso in coordinamento con l’ambasciata italiana a Yaoundé. Sequestrata anche una suora di nazionalità canadese di 80 anni. Il ministero degli Esteri chiede il massimo riserbo per favorire una rapida soluzione della vicenda. «Sono in corso verifiche», fanno sapere fonti della Farnesina.

 

Tutto la diocesi di Vicenza col suo pastore mons. Beniamino Pizziol sta vivendo nella preghiera e nella speranza questa vicenda che mette a dura prova anche la fede. Ma è un po’ tutto l’Alto Vicentino in apprensione per la sorte di don Marta e don Allegri: don Giampaolo, infatti, è nato a Thiene l’1 gennaio 1967 e don Gian Antonio a Schio il 10 novembre 1957.

Uno dei due religiosi, don Gianpaolo Marta  è in Camerun da più di 6 anni, mentre don Allegri (nella foto) era tornato a settembre ma «era già stato lì per 10 anni – ricorda una suora della Divina Volontà di Bassano del Grappa, che da anni operano a stretto contatto con i sacerdoti della diocesi di Vicenza impegnati nel Nord dello stato africano – conosceva bene l’ambiente». E proprio nella casa delle suore a Maroua sono andati a dormire la scorsa notte altri due sacerdoti vicentini, don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, dopo che, pare, avevano ricevuto minacce. «Secondo quanto ci hanno riferito, ma le notizie sono molto frammentarie – riferisce una suora- pare che la polizia locale nei giorni scorsi abbia trovato un arsenale d’armi e che i ribelli abbiano detto “ve la facciamo pagare”. Da quanto sappiamo proprio oggi era previsto un incontro tra i sacerdoti per capire come proteggersi, ma stanotte è avvenuto quanto è avvenuto. Siamo sconvolte». Pare che due gruppi di armati a bordo di auto abbiano fatto irruzione intorno alle due di notte ora locale nelle case dei sacerdoti e delle suore, abbiano messo a soqquadro tutto e abbiano portato via i tre religiosi. La fonte della diocesi di Vicenza non esclude che i sequestratori possano essere terroristi islamici di Boko Haram, attivi nel nord della Nigeria, che hanno sconfinato in Camerun.

Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, aveva compiuto nel gennaio scorso una visita nella diocesi di Maroua. Dove aveva incontrato i sacerdoti italiani che operano nella diocesi camerunense. Del viaggio compiuto in Africa, dal 7 al 22 gennaio scorso, il vescovo aveva parlato durante la festività di San Francesco di Sales. Aveva ricordato la situazione di grande povertà trovata in terra africana e fatto un accenno alle difficoltà derivanti dalla presenza nell’area del nord del Camerun di formazioni estremiste.

Sandro Pozza

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