Nessuna aggressione, nessuna rapina, nessuno straniero che lo avesse pestato per portargli via il denaro. M.B., 53enne thienese, ha preso in giro tutti, scatenando il putiferio e mobilitando persino Forza Nuova, che aveva già organizzato una manifestazione di protesta contro il degrado di via Dante. L’uomo è stato scoperto dalla Polizia Locale Nord Est Vicentino, dal comandante Giovanni Scarpellini in persona, che mantiene i toni bassi sulla vicenda, ma avrebbe raccolto le prove della colpevolezza dell’uomo che ha finto di essere stato rapinato in via Dante.
Ora M.B., che con il suo racconto dettagliato e con la sua voce tremula  ha convinto giornalisti, amici, parenti, attirando l’attenzione di un intero paese colpito dalla storia da lui inventata, rischia l’accusa di simulazione di reato. Per il comandante Scarpellini non ci sarebbero dubbi e ci sarebbe anche un perchè: la messa  in scena della finta aggressione da parte di tre stranieri che non esistono, era solo il frutto del disagio dell’uomo. Troppe le incertezze nella ricostruzione dei fatti della presunta rapina , dice il comandante della Polizia Locale, che ha ascoltato personalmente il finto rapinato verso le 17,30 di ieri –  troppo vaghe le descrizioni dei soggetti autori del reato, troppo sospetta la decisione di non richiedere subito l’intervento delle forze dell’Ordine e del 118′.  
La ricostruzione dei fatti eseguita dalla Polizia Locale Nordest Vicentino ha dimostrato che le dichiarazioni dell’uomo non erano veritiere. Si trattava solo di avere un po’ di attenzione da parte di una persona che, secondo la Polizia Locale, starebbe attraversando un momento difficile.
E se questa è la chiave di lettura del comandante Scarpellini, noi della Redazione di Thiene on line non riusciamo ad essere così ‘morbidi’.
 
Il ‘signor’ M.B., di cui ci verrebbe voglia di scrivere nome e cognome per intero, ma che continuiamo a tutelare perchè a questo punto, rischia grosso da parte di chi potrebbe arrabbiarsi davvero per le accuse rivolte agli immigrati di via Dante, ci ha contattati telefonicamente ieri mattina, per raccontarci una storia che avrebbe convinto chiunque. La sua voce così provata, il suo racconto così drammatico, la sua esasperazione così degna di essere raccontata, ci ha mobilitati non solo professionalmente, ma anche umanamente.
Invece, fingeva come un attore professionista quando accusava quei tre individui che “lo avevano affrontato nel portone di casa, approfittando della sua solitudine, del buio, di quel contesto di degrado”.
Li ha descritti come fossero ‘bestie’ capaci di sferrargli un cazzotto in pieno stomaco pur di arraffare i suoi soldi. Il ‘signor’ M.B. ha approfittato del sentimento di ostilità nei confronti di stranieri ospitati nel nostro paese; ha approfittato del buon cuore dei thienesi  che per tutta la giornata di ieri, hanno scritto messaggi di solidarietà per lui. Qualcuno, pensandolo solo e indifeso in quella via ‘ormai in mano ai nordafricani’ ci ha chiesto in privato il suo indirizzo per andare a trovarlo, per dargli una parola di conforto, per non farlo sentire abbandonato. 
 
Ebbene, Thienesi, quell’uomo starà male, ma  è un mistificatore.

Natalia Bandiera

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