E’ stato condannato a quattro mesi ed è già tornato libero, Abdelaziz Ellatifi il marocchino di 29 anni arrestato dagli agenti della polizia locale dopo aver mandato in frantumi la vetrina del negozio cinese di via Dante a Thiene per poi rubare un giubbotto.

L’immigrato, lo stesso uomo che lunedì, aveva seminato il panico al mercato settimanale impugnando alcune armi giocattolo, noto ai vigili urbani anche per aver occupato abusivamente uno stabile del Comune, al momento dell’arresto si era giustificato dicendo: “Dobbiamo spiegare a quelli che mangiano riso chi siamo noi che mangiamo polenta e baccalà. Noi che siamo thienesi e paghiamo le tasse”. Arrivato in caserma aveva poi spiegato di nutrire un fortissimo risentimento nei confronti dei cittadini cinesi. In questo periodo di crisi in cui molti negozi italiani chiudono, avrebbe detto il marocchino, i cinesi continuano ad aprire negozi e attività commerciali. Un’ingiustizia a parere del 29enne che lo avrebbe spinto a mandare in frantumi la vetrina e rubare il giubbotto. Ma non solo. La polizia locale sospetta che l’immigrato voglia portare a termine altre azioni contro le attività commerciali cinesi. Proprio per questa ragione i vigili hanno presentato una dettagliata informativa in Procura a Vicenza per verificare eventualmente provvedimenti di prendere nei confronti dell’immigrato.

Il marocchino questa mattina è stato visto aggirarsi nelle vicinanze di via Garibaldi e via Dante, la stessa proprietaria del negozio cinese – aperto da meno di un anno – lo ha visto transitare davanti all’ingresso e fermarsi vicino alle vetrine. Per precauzione la titolare ha presentato una denuncia. Gli agenti della polizia locale, stanno tenendo costantemente sotto controllo le zone in cui si trovano le attività cinesi.

Di Redazione Thiene On Line

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