La rapina ed il terrore erano il loro pane quotidiano. Non hanno aperto bocca, non sapendo dire perché lo facevano, quando i carabinieri si sono presentati a casa loro.  Eppure nel giro di poco più di un mese avevano ‘collezionato’ 11 rapine a Thiene, minacciando dei loro coetanei: “dammi i soldi o ti meno”. Sono stati individuati i due 16enni di origine magrebina e che abitano in città. Da quattro giorni si trovano in comunità, in custodia cautelare.

Le indagini serrate dei carabinieri di Thiene, guidate dal Capitano Davide Rossetti, sin dalle prime battute li avevano individuati. Due studenti sedicenni che avevano deciso di mettersi un soldo in tasca, minacciando dei ragazzi della loro stessa età. Bazzicavano tra la stazione dei treni e delle corriere. Ma, stando al resoconto del Capitano Rossetti, avevano scelto anche i parchi cittadini per braccare le loro vittime, agendo secondo un copione ben collaudato. “Dammi i soldi che hai se non le vuoi prendere”. Bottini dai 10 ai 40 euro, questo il prezzo da pagare per non finire col viso gonfio.

Quando i militari dell’Arma hanno suonato al campanello di casa, i due minorenni avrebbero perso tutta la loro arroganza. Ai loro rispettivi genitori sarebbe cascato il mondo: non avevano la minima idea che i loro figli fossero i responsabili di quei fatti di cronaca, che stavano terrorizzando i giovani che vivono o frequentano Thiene.

“Sono stati portati in comunità, uno dei due anche al di fuori dei confini regionali – hanno spiegato il Capitano Davide Rossetti, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Thiene ed il Luogotenente Fabio Piantoni – Potevano finire in un carcere minorile ma il magistrato ha optato per l’inserimento in comunità, lontane dal territorio e da amicizie malsane”.

Non si ferma Rossetti: “Chi è stato minacciato venga a dircelo”
Un provvedimento partito dal Tribunale per i Minorenni di Venezia quattro giorni fa ma, per il Capitano Rossetti, la faccenda non si chiuderebbe qua: “Ad oggi abbiamo ricollegato ai due minorenni 11 rapine, ma stiamo verificando altri episodi simili accaduti sempre in città – continua Rossetti – Per questo invitiamo chi si sia trovato minacciato di botte, se non svuotava il portafoglio, di venire da noi a dircelo”.

Escalation rapine a Thiene: “11 in poche settimane”
Sinora, dalle indagini investigative, sono state riscontrate 11 rapine messe a segno dai due minorenni a Thiene. La prima il 25 settembre, al parco del Donatore dove i due, spalleggiati da altri ragazzi “per i quali al momento non abbiamo dettagli per agire” precisa Rossetti, avevano dapprima sottratto il cellulare ad un ragazzo con la scusa “fammelo vedere”, per poi pretendere dei soldi in cambio. Nella stessa giornata, sempre i due 16enni, avevano fermato un 17enne, sottraendogli 20 euro e chiedendo una prestazione sessuale per riaverli indietro.
Colpivano con una media di due rapine al giorno. Le modalità sempre le stesse: individuano la vittima, l’accerchiavano e “dammi i soldi o ti meno”. L’ultima in ordine di tempo alla stazione delle corriere, dove si erano fatti consegnare circa 15 euro da due sedicenni, dopo averli bloccati nella macchinetta per fare le foto tessera.

Tentata estorsione
Ci sarebbe stato anche un tentativo di estorsione. “Non andato a buon fine – precisa il Capitano Rossetti – Dopo avere rapinato un minorenne, lo avevano minacciato di presentarsi alle otto di sera alla stazione dei treni e portare altri 20 euro. La vittima, terrorizzata di prenderle se non avesse fatto quanto richiesto, si era presentata ma dei due nessuna traccia”.

Ora i due 16enni si trovano in comunità. Uno fuori dalla provincia di Vicenza, l’altro fuori dal Veneto. “E’ una misura cautelare che potrebbe essere soggetta a riesame – conclude Rossetti – Può essere rivista a breve dal magistrato, che potrebbe anche decidere di farli tornare a casa, affidandoli alla famiglia, con delle restrizioni di orario”.

Paola Viero

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