Una vita di grandi successi, generazioni che hanno portato alto il nome dei Signorini a Thiene, nel vicentino e nel mondo. Una storia ricca di protagonisti, ognuno ha avuto il suo ruolo permettendo a questa famiglia di essere ricordata ai giorni d’oggi come una delle più rappresentative della nostra città. Con la scomparsa di Romano Signorini, 85 anni, (qui il link dell’ articolo di ieri https://www.altovicentinonline.it/cronaca/cronaca-thiene/thiene-piange-la-scomparsa-di-romano-signorini-re-della-treccia-doro), i cittadini di Thiene si svegliano increduli per una perdita significativa. Perchè ogni thienese possiede almeno un ricordo legato a Romano Signorini, maestro della pasticceria e dell’imprenditoria. Impossibile non aver assaggiato almeno una volta i loro dolci tra cui la famosissima Treccia D’Oro esportata in tutto il mondo.

“La gentilezza, l’educazione e la professionalità di Romano rimarranno nel cuore di tutti i thienesi. – dichiara il primo cittadino di Thiene Giampi Michelusi in ricordo di Romano Signorini – Se ne va una parte della storia e della cultura della città legata alla famosa Treccia d’Oro, dolce tipico e simbolo di Thiene, legato alle famiglie Signorini”.

“La Confcommercio del Mandamento di Thiene ha perso uno dei suoi storici pasticceri, Romano Signorini, titolare della Pasticceria L.P. Signorini di corso Garibaldi. Una dinastia, la sua, che ha al suo attivo oltre un secolo di storia, da quell’ormai lontano 1919 quando suo nonno Romano assieme al fratello, aveva portato in città la classica ricetta del Kranz, il dolce tipico dell’imperatore austroungarico, e l’aveva poi personalizzata, fino ad ottenere la prelibatezza thienese della “Treccia d’oro”. Una tradizione portata avanti da più generazioni delle famiglie Signorini, basti ricordare le tre pasticcerie dei cugini esistenti fino a pochi anni fa in centro storico, Renato alla “Treccia d’oro” vicino al Municipio, Bruno con figlio Lucio in via Trieste e quella di Romano in corso Garibaldi ancor oggi attiva. Romano ha fatto della “Treccia d’oro” la sua vita, sempre sorridente dietro al bancone e impegnato fin dal primo mattino nel suo laboratorio, potremmo dire una vita dedicata alla sua pasticceria, che gli ha fatto ottenere nel 2005 il prestigioso riconoscimento di “Maestro del Commercio”, con il conferimento dell’”Aquila di diamante”, da parte della 50&Più Fenacom provinciale. Il presidente Andrea Retis, la Giunta e il Consiglio della Confcommercio del Mandamento di Thiene, assieme al gruppo di lavoro dei commercianti del Centro Storico, partecipano al lutto della signora Serena e dei figli Piero, Paola e Laura e vogliono ricordare la professionalità e l’amore per l’arte dolciaria di Romano Signorini che ha fatto conoscere il nome di Thiene anche oltre i confini nazionali, grazie alla sua specialità della “Treccia d’oro”.

Sui social centinaia e centinaia di messaggi di cordoglio riempiono le bacheche, c’è chi lo ricorda come un uomo speciale, grande lavoratore, sempre con il sorriso. Chi abbraccia virtualmente la moglie Serena e i figli Paola, Laura e Pietro, amici di lunga data e chi elogia il suo percorso lavorativo elencando i suoi molteplici pregi, come Bepi Restiglian: “Un altro personaggio della vita thienese che sale ad animare la ‘Piazza Celeste’! Grazie Romano per l’impegno e la cordialità con le quali hai saputo dipingere di dolcezza e serenità la nostra comunità! Vicini alla famiglia nel ricordo e nella preghiera. Bepi e Mirella”.

“Romano, instancabile lavoratore, amavi la tua attività. – scrive Beppe Dell’Olio –  In pasticceria eri capace di fermarti fino a tardo pomeriggio, anche se eri in laboratorio dalle 4 del mattino, tutti i giorni. Enorme passione per il tuo lavoro. E poi lo stile, l’eleganza, la simpatia di un grande uomo che, anche se stanco della giornata, un sorriso per chiunque e due chiacchiere non mancavano mai. Buon viaggio Zio”.

“Un gran pezzo di storia di Thiene, un grande in tutto; – aggiunge Angelina Gonella – in pasticceria, nei modi, nella simpatia e tante altre qualità difficili da trovare al giorno d’oggi. Ci mancherai tanto caro Romano. Un forte abbraccio a Paola e a tutta la famiglia. R.i.p. Ciao Romano”.

Porterò sempre nel cuore le parole che mi dicevi quando parlavamo del nostro lavoro. – ricorda Marika Soldà – ‘Se un giorno avró un altra vita, voglio nascere pasticcere!’ Ora fa sognare tutti lassù con le tue bontà”.

“Come mi dispiace… Quanti gelati alla nocciola ho mangiato da bambina…sempre presente nel suo bar/pasticceria. – scrive Luciana – Pezzi di storia thienese che se ne vanno ma che non bisogna perdere. Ogni domenica i thienesi, dopo messa, si fermavano dai Signorini e uscivano col pacchettino di pastine. Bei tempi”.

Ester Balasso condivide i ricordi di gioventù raccontando Romano come uomo affabile, che sapeva accogliere i suoi clienti: “In pasticceria da Romano Signorini era come sedersi in un salotto di casa gustando le sue deliziose pastine. La sua simpatia unica, aveva una parola e un sorriso per tutti, mai stanco, l’ultimo a ritirarsi ed il primo ad iniziare la giornata. Il giovedì era giornata dedicata alla preparazione delle trecce. Il profumo si espandeva nell’aria già di prima mattina ed arrivava fino a casa mia. Appena aprivo le finestre la giornata con quel profumo di trecce appena sfornate iniziava con un ottimo sapore di dolce lievitato al burro con canditi ed uvetta, la famosa Treccia d’Oro. Ogni festività portava nell’aria ‘profumo di pasticceria Signorini’, dai panettoni a Natale, alle squisite frittelle a carnevale, le colombe a pasqua e poi l’aperitivo, da Romano ha un solo nome: ‘Milano-Torino’, ovvero la famosa genziana. Con Romano è finita una parte della storia di Thiene”.

La Storia

Fu il prozio di Romano Signorini, Ezio, ad inventare la ricetta della Treccia d’Oro, come testimonia il manifesto pubblicitario con il dolce in primo piano e sullo sfondo la Città di Thiene. Ideata a Milano, fu prodotta per la prima volta in una glutineria che Ezio aveva aperto. Un vero precursore dei tempi perchè, quando ancora non era di moda il food e tutti i locali ricercati che ora sono presenti e vengono recensiti sulle riviste specializzate, lui aveva già una visione futuristica della gastronomia italiana, mettendo in piedi questo locale che fece scuola. Quando è tornato a Thiene ha aperto una pasticceria in via Trieste prendendo i suoi fratelli con sé. Dopo qualche anno ha deciso di trasferirsi e aprire la pasticceria in Corso Giuseppe Garibaldi vicino al Comune di Thiene e da lì è partita la grande storia della Treccia d’Oro. In quel periodo molti thienesi emigrarono in diverse parti del mondo, la famiglia Signorini spediva le trecce dai compaesani, raggiungendo perfino l’Australia. Il nonno omonimo di Romano, fratello di Ezio, ha poi avviato un bar che in realtà era più una semplice osteria. Di fianco c’era un pescivendolo che vendeva anche della frittura, il famoso Rosa di Thiene. Era usanza comprare il pesce da Rosa e con l’incarto andare a prendere da bere da Romano, consumando una sorta di aperitivo. Infatti tra thienesi doc, per distinguere quel locale dagli altri Signorini, si usava dire “Andemo Al Gambaro”, non si diceva “da Signorini” proprio per via di questa vecchia usanza collegata alla pescheria affianco. Successivamente ha preso le redini di Ezio il figlio Renato fino alla sua chiusura e a quel punto, Romano ha preso in mano la ricetta e ha continuato la tradizione del prozio Ezio, riuscendo negli anni a divulgare la famosa Treccia D’Oro nell’alto vicentino, portando all’apice il nome dei Signorini. Con la scomparsa di Lucio, figlio di Bruno, anche la pasticceria di via Trieste è stata chiusa e ad oggi rimane in Corso Garibaldi l’ultima pasticceria di Romano in mano alla figlia Paola.

Fotogallery:

Laura San Brunone

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