Ha detto ‘addio’ alla vita alla bellezza di 107 anni e la sua perdita è riecheggiata a livello nazionale.
Anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha espresso cordoglio per la scomparsa dell’uomo, che nella comunità di Malo e in tutto l’Alto Vicentino lascia un solco profondo di affetto e stima.
“Le Penne Nere perdono un simbolo e un grande veneto – ha detto Zaia – Come dicono gli Alpini, Gianni Pettinà è andato avanti. Oggi non perdiamo solo la Penna Nera più vecchia del Veneto alla veneranda età di 107 anni. Per la nostra Regione e per tutto il Paese si chiude una vera pagina di storia, un testimone della nostra vita dalla prima guerra mondiale a questi tristi giorni del Coronavirus. È incredibile pensare a cosa ha assistito Gianni in pace e in guerra – ha proseguito Zaia – Superando di gran lunga il secolo di vita ha visto questa nostra terra distrutta e rialzarsi dalla distruzione materiale e morale di due conflitti mondiali. Ha visto i combattimenti, la prigionia, gli anni della miseria nera e poi gli anni del benessere diffuso, di cui è stato uno dei veneti artefici, lavorando sodo a testa bassa. Era un vero campione delle Penne Nere, un monumento per i suoi ricordi, per la sua esperienza, per il valore del sacrificio che rappresentava. Esprimo la vicinanza mia e di tutto il Veneto ai familiari – ha concluso il governatore della Regione – Così come partecipo al dolore dell’Ana che per tantissimi anni lo ha accolto nelle sue fila come una famiglia. Passata questa bufera della pandemia torneranno ancora le adunate delle Penne nere e ci sembrerà di vederlo ancora sfilare perché uomini come lui sono un simbolo della storia del corpo e della terra dove sono cresciuti”.
Paola Lain, sindaco di Malo, si è definita “orgogliosa” a nome di tutta la comunità del loro Alpino.
“Ci mancherà tanto – ha sottolineato – Andavamo fieri di lui. Anche senza volerlo, lui così schivo, era diventato un simbolo per tutti noi. Per me, tanti ricordi indelebili di un uomo semplice, felice perché ancora in grado di assaporare il gusto delle cose vere, genuine. Fra pochi mesi Giovanni avrebbe compiuto 107 anni e a breve, per il tramite del Prefetto di Vicenza, avrebbe dovuto ricevere la medaglia d’onore concessagli dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quale riconoscimento della coerenza da lui dimostrata quando, in Albania, fatto prigioniero dai tedeschi rifiutò di prendere le armi al loro fianco. Il Comune di Malo, copromotore del conferimento della meritata onorificenza, sarebbe stato in quel momento speciale, al suo fianco. Io gli ero particolarmente affezionata – ha concluso il primo cittadino – e sono triste per non averlo potuto vedere e abbracciare ancora una volta. Di lui mi rimane il ricordo del suo sorriso, dei suoi occhi vivaci e dei suoi racconti”.
di Redazione Altovicentinonline