Persino lo scontato Massimo Bitonci si pensava venisse nominato, ma non c’è nemmeno il suo nome.

‘Lasciamo parlare i fatti e pensiamo a lavorare…È normale che con il cambio di amministrazione/governo ci siano scosse di assestamento, ma bisogna fare passare un minimo di tempo. Sarebbe come se giudicassimo una persona dopo 2 o 3 volte che l’abbiamo vista. La superficialità è cattiva consigliera’.

Tenta di mettere a tacere così, la breganzese Silvia Covolo, onorevole leghista, le polemiche al vetriolo scattate dopo la nomina dei sottosegretari: nella lista non c’è nemmeno un veneto. La Liga veneta ha solo un ministro, Erika Stefani, ma senza portafogli e il suo non è certamente un mandato che spicca nella squadra di Mario Draghi, dove la Lega Lombarda ha ottenuto 5 poltrone autorevolissime, con due ministeri che contano e ben tre sottosegretari. Cosa è accaduto al Veneto? Mette a tacere le parole dell’ex segretario Da Re e della vicentina Manuela Dal Lago,  Silvia Covolo, che è orgogliosa di vivere un momento di legislatura come questo, con un leader come il fuoriclasse Mario Draghi, che, nè è sempre stata convinta: ‘Darà una svolta al paese’.

Le accuse di Da Re in questi giorni, sono quelle di una Lega capitanata da Matteo Salvini, che non ha considerazione della regione più leghista d’Italia. Va ricordato infatti, che il presidente della Regione Luca Zaia ha conquistato il podio con il 76% delle preferenze, ma questo non ha contato e se andiamo a vedere le scelte delle nomine di Draghi, sono tutti ‘fedelissimi’ del Capitano Salvini.

Covolo, dalle pagine del Giornale di Vicenza di oggi, smorza i toni e invita i ‘ribelli’ a ragionare come un’unica squadra’, senza campanilismo, ma pensando al lavoro che occorre fare.

di Redazione AltovicentinOnline

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