Non solo lo stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 4, che comunque ormai è scattato, secondo la Lega veneta anche il divieto di utilizzo di stufe e caminetti a biomassa dovrebbe essere sospeso per un anno, visto l’aumento dei costi dell’energia. “Bisogna sostenere le famiglie venete anche con gesti concreti. Per questo motivo abbiamo deciso di depositare una mozione a sostegno dei veneti che stanno già vivendo un grave periodo di difficoltà a causa della ricevuta consegna delle prime bollette per l’energia e il gas che riportano costi smisurati e che avranno una ricaduta ancora maggiore con l’arrivo dell’inverno. Chiediamo pertanto l’interruzione per dodici mesi a divieti e sanzioni sull’utilizzo di stufe e caminetti alimentati a biomassa”, affermano i consiglieri regionali dell’intergruppo Lega – Liga veneta Fabrizio Boron, Gabriele Michieletto e Roberta Vianello.
“La stagione fredda è ormai alle porte e da sempre è il periodo che mette a dura prova quelle famiglie che, viste le difficoltà del momento, non sono in grado economicamente di sostituire sistemi di riscaldamento vetusti”, continuano i tre leghisti citando anche la carenza di materie prime per la costruzione di nuovi generatori di calore, causa di un ritardo nelle consegne delle ditte ai privati”, concludono ribadendo l’intento della mozione presentata: “che i Veneti possano utilizzare in alternativa al gas caminetti e stufe alimentati a biomassa senza rischiare sanzioni”.
Divieti per stufe e camini: Veneto ed Emilia-Romagna
Tra le regioni che applicano multe per l’accensione di stufe e camini ci sono anche Veneto ed Emilia Romagna.
In Veneto, da dicembre 2017 non si possono installare generatori di calore con classe di prestazione sotto le 3 stelle.
Successivamente, dal 31 dicembre 2019, è entrato in vigore l’obbligo di installazione di quelli non inferiori a 4 stelle e il divieto di continuare ad usare quelli di classe inferiore alle 3 stelle.
Per quanto riguarda il territorio dell’Emilia-Romagna invece, attraverso una direttiva che ha validità dal 1° al 31 marzo di ogni anno, si vieta ai Comuni sotto i 300 metri di altitudine di usare generatori di calore a biomassa legnosa sotto certificazione a tre stelle.
Nel caso in cui avvenga un peggioramento dell’aria, questa misura scatta per tutti i Comuni di pianura con certificazione inferiore a 4 stelle. Non solo, ma c’è comunque l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19 gradi nelle case, uffici, luoghi di culto e attività commerciali. Fino a 17 gradi, invece, in quei luoghi che ospitano attività artigianali e industriali.
Le multe: a quanto potrebbero ammontare
Scaldarsi con stufe e camini come diretta alternativa al gas potrebbe essere molto costoso se non si rispettano le regole regionali. Ogni Regione, infatti, ha le sue multe in caso di infrazione. In Lombardia, ad esempio, esse vanno da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5 mila euro.