Per la ripresa scolastica di settembre manca ormai un mese soltanto e a Thiene si riaffaccia l’annoso problema. Chi si occupa della sorveglianza stradale di ragazzi e famiglie fuori dai plessi scolastici? A tentare una soluzione, ci ha pensato la minoranza che nei giorni scorsi ha messo nero su bianco la sua proposta indirizzata a Sindaco e Giunta.

In buona sostanza, nella missiva dei consiglieri d’opposizione, il suggerimento di intercettare tutti quei percettori del Reddito di Cittadinanza che potrebbero così non solo trasformarsi in ‘nonni vigili’, ma magari intervenire anche in tutte quelle situazioni dove c’è carenza di ‘manodopera’: qualsiasi altra attività in ambito sociale, culturale, artistico, ambientale, formativo, tutela dei beni comuni, nonché in altre attività di interesse generale (ex. art. 5 D.lgs. n. 117/2017 e ss.mm.), purché coerenti con le finalità dell’ente locale.

Un’idea che sarebbe nata dal consigliere in quota Lega Andrea Busin e che avrebbe subito trovato accoglimento nei colleghi Manuel Benetti, Mirko Chiarello e Barbara Cunico: “E’ una questione di responsabilità oltre che di sensibilità civica” – spiegano i fautori della proposta – “un modo per integrarsi e riallacciare in qualche modo i rapporti con la propria comunità in modo virtuoso. Del resto nel testo di legge sul RdC, si stabilisce che il beneficiario è tenuto ad offrire nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale la propria disponibilità per la partecipazione a progetti a titolarità dei Comuni (PUC – Progetti di Utilità Collettiva) utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il medesimo Comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore compatibile con le altre attività e comunque non inferiore al numero di otto ore settimanali, aumentabili fino ad un numero massimo di sedici ore complessive settimanali con il consenso di entrambe le parti”.

E se l’idea sembra convincere da subito una buona fetta di persone con una componente non poco critica verso la misura di sussidio considerata quasi dannosa per il sistema lavoro, c’è chi si preoccupa che l’eventuale ‘immissione’ di volontari percettori di RdC possa significare in qualche modo avvalersi di figure non sempre idonee: “Il problema” – commenta un utente – “è che a fare quel tipo di lavoro deve andare gente con la testa sulle spalle e non personaggi a caso altrimenti possono nascere disastri”.

Non resta che attendere gli sviluppi e quali risposte arriveranno dal Sindaco Michelusi.

di Redazione AltoVicentinOnline

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