“Essere primo, sempre e comunque. Anche a costo di ignorare l’evidenza di un disagio reale dell’utenza veneta che vorrebbe fruire dei servizi della sanità pubblica regionale e che invece è costretto a rivolgersi ai privati. Questo è il racconto a senso unico del presidente Zaia, che pare ossessionato dal mostrare un’eccellenza che non c’è “.

Il giudizio è della capogruppo del Pd Veneto, Vanessa Camani e della collega dem, vice presidente della commissione Sanità, Anna Maria Bigon. Questo alla luce delle dichiarazioni del presidente della giunta regionale, Luca Zaia, in relazione ai dati forniti dal Rapporto Crea Sanità ‘Le performance regionali’. Per le dem il punto “non è quello di mettere in discussione i dati che parlano positivamente del Veneto. Così come Zaia è libero di rivendicare ciò che vuole. Il problema è che le fredde statistiche nulla dicono della vita reale, raccontata quotidianamente dalle cronache e dalle mille segnalazioni di cittadini che lamentano ogni tipo di disservizio. Dalla carenza dei medici di famiglia fino alle eterne liste d’attesa, dalla insufficienza del personale sanitario alle condizioni di lavoro degli stessi addetti, tra medici ed infermieri”. A giudizio di Camani e Bigon “sembra che per Zaia tutto questo sia frutto della fantasia. Si limita a parlare di situazioni da migliorare quando in realtà sarebbe bene ammettere che ci troviamo di fronte a gigantesche emergenze che durano da anni”. E argomentano spiegando che “la fuga dei professionisti dal pubblico, la rassegnata scelta degli utenti, costretti a pagare il privato per accedere in tempi ragionevoli a visite ed esami, non sono frutto di immaginazione”. Il governatore Veneto, esortano le democratiche, “si faccia un bel giro tra Pronto soccorso e Cup del Veneto. Scoprirà che tutto questo voler essere primi della classe è solo uno specchietto per le allodole. Totalmente inutile, anzi ulteriore paravento per continuare a rinviare la soluzione dei problemi”.

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