Grandi lavori per opere idrauliche, la scienza che studia le più svariate tecniche per far crescere l’insalata in vetro e cementificazione ovunque per produrre energia e profitto. E ancora troppo poco impegno per proteggere la terra, il suolo fertile, che da solo in un ettaro assorbe circa 90 tonnellate di carbonio, è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua e può sfamare 6 persone per un anno.

Battersi per tutelare il suolo è il progetto che hanno sposato Carlo Cunegato, Giorgio de Zen e Maura Fontana, consiglieri comunali a Schio con Coalizione Civica e Gruppo Misto, che hanno proposto una mozione al sindaco Valter Orsi e alla giunta per aderire al forum nazionale http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/

Il danno economico per la perdita di servizi ecosistemici in un ettaro di suolo è stimato tra 66mila e 81mila euro l’anno e tra i 23mila e i 28mila euro l’anno per lo stock di risorsa perduta. Cifra che riguarda anche Schio, che si traduce in 10 euro per ogni metro quadrato. Numeri rilevati da Ispra nel report del ‘consumo di ruolo’, che hanno messo sull’attenti le comunità.

Perché oltre all’inquinamento, il consumo di suolo è un altro aspetto del progresso, destinato però a ritorcersi contro l’uomo, che potrebbe presto dover fare i conti con scelte che non avevano previsto il ritorno a condizioni precedenti.

“Non possiamo limitarci all’azione di manutenere le nostre reti pubbliche, continuando invece a cementificare come se nulla fosse – hanno sottolineato i tre consiglieri – Gli agenti atmosferici le metteranno sempre sotto pressione in occasioni che negli ultimi anni si sono via via moltiplicate. Altrimenti nelle occasioni che molti chiamano ‘bombe d’acqua’ ci troveremo sempre a dover gestire gli effetti di una eccessiva impermeabilizzazione del consumo di suolo. Anche qui a Schio il consumo di suolo è stato importante negli ultimi anni e una inversione di tendenza sarebbe un segnale importante”.

Per i consiglieri, le normative regionali che prevedono un numero specifico di ettari non ancora edificati che possono ospitare nuove costruzioni non sono sufficienti, poiché soggetto di troppe deroghe e ben lontane dal ‘consumo di suolo zero’.

“Vogliamo provare a cambiare approccio, facendo nostra questa proposta che verrà presentata anche in altri comuni italiani e chiediamo al Comune di Schio che si faccia portavoce con il Governo impegnandosi a sollecitare il Parlamento a riprendere e portare a compimento l’iter del Disegno di Legge (DdL) finalizzato al contrasto del consumo di suolo e attualmente sospeso in Commissione congiunta Ambiente e Agricoltura del Senato – hanno spiegato Cunegato, De Zen e Fontana – Si chiede inoltre che il Sindaco e la Giunta, ritenendo che sia nell’interesse dei propri cittadini e del proprio territorio, considerato nella sua interezza come Bene Comune, si impegnino a svolgere concreta opera di sensibilizzazione rivolta al concreto contrasto del consumo di suolo nel nostro territorio, ponendo contemporaneamente in atto azioni amministrative e informative volte a sensibilizzare tutti i portatori di interesse (stakeholder) in merito al riutilizzo e recupero dei terreni e fabbricati vuoti o sfitti. Si chiede poi che la Giunta, a riprova della coerenza che contraddistingue le proprie azioni in favore della tutela del suolo, si impegni a redigere un apposito bilancio ambientale e di sostenibilità annuale per il proprio comune in cui sia evidenziato che per ogni ettaro di suolo eventualmente consumato o sua parte si genera una perdita di servizi ecosistemici a danno della collettività. Tale perdita sarà stimata in 100mila euro/ettaro o 10 euro/mq e aggiornata negli anni successivi con riferimento agli indicatori di Ispra. Infine si chiede che il sindaco e la Giunta, a riprova della serietà che contraddistingue le proprie azioni, si impegni, in caso di varianti o revisioni delle previsioni pianificatorie vigenti, a predisporre adeguata valutazione della perdita di servizi eco-sistemici che il consumo di suolo naturale comporterebbe o, al contrario, del beneficio che l’eventuale revisione in riduzione di consumo di suolo precedentemente pianificato apporterebbe alla collettività. Il consiglio comunale – hanno concluso – impegna quindi il Sindaco alla più ampia diffusione pubblica della presente mozione con comunicazioni specifiche a Enti pubblici e Soggetti privati portatori di interessi, per favorire l’avvio di questa buona pratica nell’intero nostro Paese”.

di Redazione Altovicentinonline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia