Si dichiara contrario ad una gestione privata del traforo Schio-Vadagno, l’ex sindaco di Santorso e candidato al Consiglio Regionale, Pietro Menegozzo. Un rischio, quello della privatizzazione, che emerge da una valutazione di quanto approvato dal Consiglio Provinciale il 15 aprile scorso, ossia il piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie. In questo emerge, come condizione per il mantenimento della partecipazione della Provincia in Vi.Abilità, la necessità di un piano di riorganizzazione e razionalizzazione delle attività che dovrà prevedere l’ipotesi di affidamento a terzi della gestione del tunnel Schio-Valdagno.

“Ai valdagnesi – sottolinea Menegozzo – vanno assicurate le stesse condizioni di mobilità degli altri cittadini dell’alto Vicentino e in questo senso un abbattimento della tariffa è obiettivo prioritario. I costi di Vi.Abilità non si possono ripercuotere sul diritto a spostarsi dei cittadini. Il tunnel Schio-Valdagno è strategico per la struttura viabilistica e per l’integrazione territoriale dell’Alto Vicentino. Il pubblico ne deve conservare il controllo, attraverso il contratto di servizi, in un’ottica di contenimento dei costi e di riduzione dei pedaggi. La nuova configurazione di Vi.Abilità, prevista dalla Provincia, interpreta in pieno il nuovo ruolo che gli Enti di Area Vasta saranno chiamati a svolgere, e cioè di coordinamento, organizzazione e strutturazione del territorio”.

Il traforo Schio-Valdagno

L’infrastruttura e la gestione del tunnel Schio-Valdagno si trovano attualmente inserite nelle attività di Vi.Abilità S.p.A., società partecipata al 95% dalla Provincia di Vicenza.

Nell’attuale riordino delle funzioni e delle competenze delle Province, la viabilità rientra tra le funzioni proprie delle provincie.

La situazione di Vicenza è però del tutto particolare rispetto alle altre provincie del Veneto. Infatti Vicenza è stata l’unica Provincia a costituire con Vi.Abilità S.p.A. una struttura propria per gli interventi sulla viabilità: tutte le altre provincie si sono avvalse della società regionale Veneto Strade (con maggiori benefici soprattutto in termini di contributi regionali).

Vi.Abilità S.p.A. è una società molto costosa (nel 2014: circa 5 milioni di euro di trasferimenti in conto esercizio dalla Provincia, più 4,7 milioni di euro per contratto di servizi e altri 1,2 milioni per opere nell’elenco annuale della Provincia), poco operativa (di fatto i lavori vengono quasi tutti appaltati) e difficilmente compatibile, non tanto per le competenze, quanto con le risorse che nel prossimo futuro rimarranno in capo ai nuovi Enti di Area vasta (ex Provincie).

Per questo nel piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie recentemente approvato dal Consiglio Provinciale, nella seduta del 15 aprile scorso, alla scheda che riguarda Vi.Abilità S.p.A. si legge quanto segue: “Si propone il mantenimento della partecipazione nella società a condizione che la stessa: predisponga un piano di riorganizzazione e razionalizzazione delle attività che assicuri per il corrente anno la riduzione della spesa del personale per almeno 1 milione di euro secondo quanto già comunicato alla società in sede assembleare del 11 febbraio 2015 e garantisca una riduzione strutturale della spesa come confermato con nota prot. 19935 del 23 marzo 2015; il piano di riorganizzazione dovrà prevedere l’ipotesi di affidamento a terzi della gestione dell’infrastruttura del tunnel Schio-Valdagno”.

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