Compiti e limiti delle guardie zoofile devono essere ben definiti se si tratta di controlli in ambito venatorio oppure relativamente agli animali d’affezione.

Con una mozione che vuole chiarire la legittimità di questi controlli da parte delle guardie zoofile il consigliere di Fratelli d’Italia-An Sergio Berlato ha ottenuto una approvazione da parte del consiglio regionale che impegna la giunta del Veneto a dare attuazione a quanto stabilito dal consiglio di Stato, cioè mettere ordine sui compiti delle guardie, che svolgono una funzione di vigilanza in materia di reati ambientali e verso gli animali.

‘La sentenza del consiglio di Stato – ha infatti specificato Berlato – ribadisce quanto già previsto dalla Legge 157/92 in merito ai soggetti abilitati alla vigilanza venatoria, chiarendo che questo compito è riservato alle sole guardie zoofile riconosciute da leggi regionali e non a quelle dotate solo del decreto prefettizio. La vigilanza esercitata da queste guardie zoofile deve essere circoscritta al solo controllo sugli animali d’affezione, così come previsto dalla legge 189/2004 sul maltrattamento degli animali, escludendo quindi la legittimità dei controlli eseguiti autonomamente in ambito venatorio o ittico. In molti casi – prosegue il consigliere –  la vigilanza sull’attività venatoria espletata indebitamente e illegittimamente dalle guardie zoofile, ha creato una serie di contenziosi con le amministrazioni provinciali che hanno dovuto, in molti casi, procedere all’annullamento dei verbali elevati illegittimamente da queste guardie zoofile’.

Berlato_Sergio

Nel corso del suo intervento in consiglio Berlato ha invitato la giunta a dare piena attuazione alla legge regionale sull’istituzione del servizio regionale di vigilanza, ‘per garantire una corretta applicazione della legge anche a tutela di tutti quei cittadini che vengono sistematicamente resi oggetto del servizio di vigilanza, non sempre effettuato con adeguata competenza e con sufficiente imparzialità’.

 

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