Ieri sera dopo l’ennesimo party hollywoodiano al Plaza (vi ho già detto cha lavoro al Plaza di New York?) con gaffe hollywoodiane ho deciso di chiarire l’uso di uno strano oggetto che appare nella tavola di tutti e pochi sembrano saper usare…il tovagliolo… questo sconosciuto.
Oggi parliamo di come utilizzare quell’elegante lembo di stoffa relegato (obbligatoriamente) alla sinistra del piatto e che dal 1471, anno ufficioso della sua nascita grazie a Leonardo Da Vinci) si chiama tovagliolo!
Il tovagliolo individuale (sì, individuale, perché prima era come i tre moschettieri, “tutti per uno e uno per tutti”) nasce come lembo sacro per ricoprire il pane o il piatto di Papa e principi, poi verrà utilizzato a coppia e alla fine diventò singolo.
Purtroppo a circa 550 anni dalla sua nascita, molti sembrano avere ancora qualche dubbio sul suo uso corretto.
Chiariamo:
PRIMA: l’ospite arriva e dovrebbe trovarlo a tavola alla sinistra del piatto, il meno piegato possibile; questo significa che quando vedo tovaglioli trasformati in cigni e ventagli mi viene solo da pensare “chissà quante mani hanno passato…”. Il tovagliolo deve rispettare la posizione (a sinistra) e deve comunicare idea di igiene perfetta.
Se invece volete fare i fenomeni e sbizzarrirvi con gli spiegazzamenti, compratevi il trattato di Mattia Gallagher del 1638 e li sì trovate pane per i vostri denti, altro che il tutorial su youtube (anzi, vi allego pure una foto).
DURANTE: il tovagliolo sta in grembo e va usato prima di bere e dopo aver bevuto, anche se la bocca dovesse essere pulita. Non ci si sputa dentro ogni resto di cibo non gradito o capitato in bocca per sbaglio, non è un tergisudore né un ventaglio, non è un paravento al riparo del quale effettuare in bocca scavi archeologici muniti di stuzzicadenti, non asciuga eventuali liquidi sulla tavola.
DOPO: si lascia elegantemente raffazzonato dove stava all’inizio, cioè alla sinistra del piatto. Non si deve quindi piegare alla perfezione (sembra che un tempo questo fosse un modo per dare del tirchio al padrone di casa, un messaggio del tipo “puoi riciclarlo”, ma neanche lasciarlo appallottolato a caso.
Ah! Come potete verificare io parlo sempre di tovagliolo, non di salvietta! In veneto soprattutto facciamo spesso questo errore ed è, appunto, un errore.
Foto by Michel Zambon
Elsa Rizzo Boutique
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