Il Governo Renzi ha detto ‘no’ al veneto indipendente, ma il governatore della Regione Luca Zaia ha deciso di dare battaglia a Roma per tutelare le idee dei suoi cittadini. “Abbiamo il dovere di difendere in tutte le sedi il diritto dei nostri cittadini di esprimere la loro volontà – ha commentato Zaia – Roma è contraria a Regioni e Autonomie e celebra il ritorno al più bieco centralismo impugnando le leggi venete sull’autonomia e l’indipendenza. Ma noi non ci arrendiamo”.

 

Il governatore del Veneto non ha dubbi e si impegna a portare avanti l’idea di indipendenza che negli ultimi anni ha preso piede nella regione guadagnando il consenso della maggioranza dei veneti.

Il governo ha di fatto impugnato le leggi approvate dal Consiglio Regionale del Veneto lo scorso giugno, finalizzate a indire un referendum consultivo sull’autonomia e uno sull’indipendenza della Regione.

“Oppormi al sopruso del Governo – ha sottolineato Zaia – non è solo un compito che svolgo con convinzione e con la consapevolezza di fare la cosa giusta, ma è anche il senso del dovere, morale e istituzionale, che mi impegna a difendere in tutte le sedi il progetto promosso dal Consiglio regionale di consultare i veneti per conoscere la loro volontà sull’autonomia e l’indipendenza della nostra Regione”.

Zaia non si aspetta da Roma entusiasmo per la sua presa di posizione, ma si dice decisamente contrariato “che sia impedito in modo arrogante di ascoltare la voce di un popolo. Dicendo ‘no’ a un referendum si nega di fatto una delle forme più vere della democrazia diretta. Significa negare il diritto di espressione”.

Luca Zaia condivide il pensiero di Voltarie ‘Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere’ e senza mezzi termini accusa il governo italiano di non fare altrettanto, negando di conseguenza la libertà di espressione di molti suoi cittadini.

“L’Italia ha un governo che dimostra di non essere democratico – ha commentato il governatore del Veneto – La Regione non ha organizzato un’operazione separatista, vuole consentire ai veneti di esprimersi sull’autonomia e sull’indipendenza della terra nella quale vivono, nel rispetto delle leggi e della Costituzione. E’ forse la paura della volontà popolare a generare questo rifiuto a consultare i cittadini? Vorrei rassicurare – ha aggiunto – a quanti ingiustificatamente temono l’esito delle consultazioni indette, se dovessero vincere i ‘sì’, avvieremmo un percorso di autonomia o di indipendenza costituzionale e rispettoso delle norme. Al contrario, se gli elettori negassero queste prospettive, ne prenderemmo atto e la partita si chiuderebbe nel rispetto di tale scelta. Ma è proprio questo – ha concluso Zaia – che Roma, il Governo, lo Stato con i suoi potenti apparati, vogliono negare ai veneti e ai loro rappresentanti eletti nel Consiglio regionale: la libertà di esprimere una scelta, una volontà”.

 

Anna Bianchini

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