Dopo quasi un anno e 17 mila chilometri in sella alla sua bici, dal deserto di ghiaccio della Siberia, Dino Lanzaretti rientra a Schio.

Nel giorno della vigilia di Natale arriverà in piazza dello Statuto alle 11.30 dove ad attenderlo, assieme a tutte le persone che lo hanno seguito nella sua avventura siberiana, ci saranno anche il sindaco Valter Orsi e l’assessore allo sport Aldo Munarini.

Partito undici mesi fa si è spinto fino all’estrema Siberia orientale, sopportando il gelo a 50 gradi sotto zero, compiendo un viaggio su due ruote tra Mongolia, ‘Asia Centrale, Caucaso, Turchia, Grecia e ovviamente l’Italia.
dino lanzaretti bici siberia_2
Un nomade quarantenne, che viaggia in solitudine: a fargli compagnia persone, luoghi e culture nuove che incontra di tappa in tappa.
Nel 2003 inizia a girovagare per il mondo, dapprima a piedi e poi pedalando, dando uno strappo di vita, tra casa e lavoro, che rendevano grigio il quotidiano,
Come prima bicicletta un vecchio modello da donna che lo ha portato fino in Asia: da allora non ha più smesso e, con pochi soldi in tasca, tra determinazione e l’irrefrenabile bisogno di sentirsi ‘vivo’ ha visitato 48 paesi, percorsi 53 mila chilometri, dall’Indocina al Tibet, dal Sud America all’Africa.

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Per questa sua ultima avventura che si concluderà sabato prossimo a Schio, la meta scelta è stata la Siberia, considerata da Lanzaretti abbondantemente poco conosciuta ed inesplorata, giusta quindi per lui e per la sua voglia di provare eccitazione di fronte all’ennesima sfida.
Piantando la propria tenda nella Taiga siberiana orientale, dove anche i buoni propositi rischiano di congelarsi a 50 gradi sotto lo zero, ma non per Lanzaretti.

P.V.
(foto di Lanzaretti)

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