Il commercio di cannabis light al centro di un vertice in Prefettura coi sindaci vicentini e le forze dell’ordine. Casarotto: “Non possono scaricare il controllo ai Comuni e alla Polizia Locale”.

Dopo il lancio di Salvini “via gli store dall’Italia”, il problema si concretizza sul come attuarlo. Partendo dai controlli sui prodotti immessi nel mercato e, soprattutto, sul grado di Thc che contengono.
“Ad oggi-dichiara il sindaco di Thiene-Chi la coltiva non sa quanto principio attivo contenga il suo prodotto. Non c’è l’obbligo, né tantomeno in capo a chi la vende.I controlli andrebbero fatti in filiera, prima che vengano immessi nella commercializzazione. Logica sarebbe che il Governo, attraverso il Parlamento, mettesse mano alla legge rendedola più chiara”.

Filiera normata con una legge del 2016, comprendente anche la produzione di alimenti, cosmetici e materie prime biodegradabili, ma che lasciava un vuoto sulla messa in vendita del prodotto. Lacuna in parte colmata dalla Cassazione con propria informazione provvisoria, del 30 maggio scorso, che vieta la messa in mercato di ‘cannabis sativa’ con efficacia drogante. Una disposizione che, nei giorni successivi, ha fatto scattare il sequestro di alcuni negozi di cannabis light in Italia.

“A Thiene negozi dedicati alla vendita di cannabis light non ce ne sono- continua ancora il primo cittadino – Ma resta impensabile chiedere ai Comuni, e quindi alla propria Polizia Locale, di andare a controllare tutti i prodotti messi in commercio e che possono contenere il principio attivo della cannabis – continua -Al vertice presente anche il Questore di Vicenza che, alla fine,ha annunciato che i controlli verranno fatti solo sui negozi specifici”. Non quindi per il momento, a quanto pare, nelle farmacie e nei supermercati.

Thiene se ne scampa, quindi, al momento ma mette le mani avanti. “Ho indicato al Prefetto di Vicenza l’opportunità di preparare un regolamento- conclude il sindaco Casarotto- che detti la distanza minima dai luoghi sensibili per cannabis store, come fatto per le sale giochi”.

P.V.

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