La conferenza dei sindaci dell’ulss 7 alto vicentino ci aveva provato, ma il ministro Lorenzin è irremovibile. Negli asili nido e nelle materne il 10 marzo sarà da spartiacque, tra i bambini in regola coi vaccini e quelli no. Dentro i primi, fuori gli altri.

E’ il primo cittadino di Thiene, Gianni Casarotto ad anticipare la risposta del ministro della salute, che non lascia scampo al tentativo di spostare quel paletto fino a giugno, permettendo ai ragazzi di chiudere l’anno scolastico: “ Poco meno di due settimane fa avevamo scritto al ministro, chiedendo la possibilità di far frequentare ai bambini la scuola fino a giugno ”.

Ma la missiva che la Lorenzin ha inviato all’Anci, e che ora sta girando ai vari sindaci, gela ogni speranza, anche quella della conferenza dei sindaci dell’ulss7.
A Thiene è arrivata da poche ore e questo il commento del sindaco Casarotto: “Se i genitori non si sono attivati, sono consapevoli di essere inadempienti e di agire contro la legge – continua – Resta una porta aperta se invece hanno previsto un calendario di vaccinazione con l’ulss, anche nel caso venissero eseguiti dopo il 10 marzo”.

Lorenzin

Sarà la prenotazione a fare da prova e concedere, o meno, l’ingresso all’asilo e ai nidi dei bambini. Ammette e concede le lentezze delle ulss, il ministro Lorenzin, ma non la scelta propria di quel genitore che non intende vaccinare il proprio figlio.

Ciò non toglie che qualche genitore, pur volendo sottostare alla legge, si sia preso in ritardo: “E’ dal 1° di settembre che se ne parla – rincara Casarotto – E fino al 10 marzo avevano tutto il tempo per attivarsi”.

Diverso il pensiero volto ai genitori contrari all’obbligo della vaccinazione: “Ora dovranno accettarne le conseguenze, come violazione di una legge – conclude  lasciando intendere che null’altro può fare – E di certo non si può pensare che un sindaco emetta un’ordinanza che vada contro ad una legge nazionale”.

P.V.

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