Aria che puzza fuori, aria che si scalda all’interno della palestra del Santo a Thiene, nella serata di arruolamento delle sentinelle, per il caso Tintess.

L’annosa questione del cattivo odore che affligge chi abita nei tre quartieri a sud di Thiene, ha riempito ogni sedia messa in palestra per l’incontro tenuto dall’assessore Andrea Zorzan, Ugo Pretto per Arpav, Andrea Baldisseri tecnico provinciale per l’ambiente, assieme a Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo, nella sua veste di consigliere provinciale delegato per l’ambiente.

Una serata spezzata in due tronconi. Il primo scivolato in tranquillità nel quadro pregresso, sunto di quanto fatto, da parte degli enti, rispetto alla ditta Tintess. Animi più caldi, sia del pubblico che da una parte del tavolo tecnico, nella seconda parte dell’assemblea. Dopo la premessa di Zorzan, con l’invito ai cittadini di aderire in massa di monitoraggio, è stato Macilotti nell’unica occasione in cui ha partecipato attivamente all’incontro, sottolineando l’importanza del ruolo che avranno i thienesi: “Sarete fondamentali per dare una mappa degli odori e per arrivare ad una soluzione del problema”.
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“Ecco cosa abbiamo fatto finora”
Pretto, del dipartimento ambiente in Arpav, non se l’è sentita di escludere altre fonti, oltre a Tintess, addentrandosi poi nel passato tra slide e precisazioni, supportate anche dall’intervento di Baldisseri. Un déjà vu per coloro che da cinque anni battagliano per la propria vita, impregnata dagli odori che escono dallo stabilimento della Tintess. Il quadro passato, riportato dal funzionario di Arpav, un insieme delle azioni fatte: dal monitoraggio con stazioni mobili e campionatori passivi “con risultati relativamente rassicuranti” come ha precisato, fino ad arrivare alla svolta normativa così da “Potere inquadrare il problema”. Quindi le ispezioni di arpav negli ultimi tre anni, con relazioni del 2015 e 2016 che segnalavano problemi di tipo odorigeno. L’ultima, dell’anno scorso, che portava alle proposte di modifica agli impianti della Tintess, che produsse un elenco di interventi programmati, con l’avvio dell’esercizio provvisorio, in attesa del collaudo finale e dell’autorizzazione integrata ambientale.
Ricordata a più riprese la conferenza di servizi in Regione, del 5 ottobre scorso,  con l’indicazione di dare il via all’indagine olfattometrica e l’immediata cessazione delle emissioni diffuse durante lo scarico dei rifiuti liquidi.

Ricorso al Tar di Tintess
In bilico tra passato e presente è mancato il riportare del ricorso al Tar del Veneto della Tintess, per l’annullamento della nota regionale riguardante l’installazione di gestione dei rifiuti liquidi. Un passaggio introdotto da una persona tra il pubblico, che palesemente già conosceva l’esito dell’ordinanza, ma che riteneva opportuno fosse rendere pubblico. “Il Tar ha negato il ricorso alla Tintess – ha sintetizzato Baldisseri”.

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La palla passa ai cittadini
Una premessa sostanziosa per arrivare alla presentazione della figura della ‘sentinella’, il focus della serata: i thienesi protagonisti della nuova campagna di monitoraggio. Saranno infatti i cittadini volontari, a naso in su e rigorosamente in casa propria, che dal 12 febbraio al 13 maggio documenteranno i giorni in cui annuseranno la puzza, registrando l’evento su di una apposita scheda, che verrà raccolta dal Comune in due momenti: dal 26 al 30 marzo e dal 14 al 25 maggio. Poi si metterà al lavoro l’arpav che validerà le segnalazioni, sulla scorta dei dati di direzione e velocità del vento e trasmetterà il tutto poi alla Regione.
Tutti potranno fare la sentinella, ruolo che verrà garantito nell’anonimato, ritirando fino al 9 febbraio la scheda all’ufficio ecologia di Thiene. “Mi auguro che i miei cittadini rispondano in massa – ha esortato Zorzan – Perché se sarete in pochi, tanto vale nemmeno partire col progetto”. Per ciascun nucleo familiare, sarà possibile l’adesione di una sola sentinella.

Toni caldi del dibattito
L’aria s’è scaldata quando è stato dato il là al dibattito pubblico, segnato da numerosi interventi, riversando sugli amministratori pubblici tutta l’esasperazione delle persone, di anni passati a doversi subire il fetore prodotto dalla Tintess.
Un dialogo tra sordi, con ciascuna parte ferma nelle proprie convinzioni: da una i cittadini nella convinzione che i controlli del passato siano stati fatti avvisando la Tintess, dall’altra la comprensione per la preoccupazione ma, rigettando ogni illazione d’accordo tra pubblico e ditta, sottolineata da un: “Non sono nella condizione di pensare con le dietrologie” di Zorzan.
Un vis a vis, privato e pubblico, scivolato tra provocazioni ed intimidazioni, che ha fatto alzare in piedi Pretto pretendendo che venisse reso il nome della persona ‘reo’ di avere buttato l’idea di “abbattere la Tintess e fare un parcheggio, perché c’è qualcosa che non funziona e che non va”, seguito da un “stavo scherzando, vorrei solo che l’aria fosse più respirabile”.
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Siparietto politico
A mettere pepe alla discussione l’intervento del consigliere di minoranza Christian Azzolin che, rivolgendosi all’assessore Zorzan, ravvede la figura della sentinella come un’imposizione e non una scelta volontaria per i cittadini. “Chiedo solo alla mia città, ai miei quartieri di collaborare per trovare una soluzione – la risposta piccata di Zorzan”. Una sorta di braccio di ferro tra consigliere ed assessore, che ha fatto partire il primo applauso del pubblico, quando Azzolin ha ritenuta dubbia la finestra temporale fissata: “Perché farlo ora e non quando gli odori sono più insopportabili d’estate?”.
Un dubbio ripreso più volte, poi, dai cittadini che chiedevano con insistenza di spostare l’arco temporale del monitoraggio, o quanto meno un altro, fino ad agosto. Richiesta rigettata sul campo da Pretto: “Non è possibile farlo d’estate, perché non avremmo il tempo tecnico per elaborare i dati”.

Paola Viero

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