Quei piccoli stati nascenti che sono stati nel trecento i Comuni Italiani – consolidate le prassi di governo – davano incarico ai pittori in auge di perpetuarne i modi con un racconto a futura memoria.
A Siena le eleganze della pittura gotica prendono forma nel famoso affresco di Ambrogio Lorenzetti “il buon governo e il cattivo governo” con  suoi effetti,  puntualmente documentati  con tutti i simboli del caso.

Nel palazzo la grande parete della sala consigliare ospita ancora oggi le azioni del buon governo che la grande finestra posta a fronte doveva ulteriormente illuminare per allusione all’intelletto che alimentando le azioni virtuose le chiarifica, come comandano da tempo immemore le cifrate simbologie del linguaggio.
Sedendo ad ascoltare il pubblico dibattito promosso dal neonato “Movimento Salvaguardia Ambiente” di Marano Vicentino al cinema S. Gaetano di Thiene, l’associazione alle immagini dell’affresco è stata immediata.
E mentre pensavo che la vacatio della politica è oramai un dato di fatto e la sua abdicazione una realtà con la quale dobbiamo fare i conti (e oggi come ieri gli interessi  e le infiltrazioni di tutti i tipi  riempiranno le pagine dei giornali passati presenti e futuri) pur tuttavia non potevo fare a meno di vedere che in quella sala c’era anche un buon governo che sedeva al centro.
Sedeva al centro e bene in vista mentre la Grande Assente – come nell’affresco di Lorenzetti – restava giustamente in ombra.
Ad essere illuminato c’ era molto in quella sala; la presenza dei giovani e il loro coraggio  ma anche la presenza a rinforzo del sindaco di Marano e un team di esperti efficienti  e non meno coraggiosi, intervenuti a spiegare e a far discutere perché si sta parlando dell’oro blu, l’acqua, che è di tutti, nessuno escluso. L’acqua su cui nessuno tranne il popolo può decidere, che ha vinto un referendum nel 2011 ma che non è ancora “salva” nonostante il voto sovrano. Perchè ormai è chiaro a tutti che nostra madre terra, l’aria e l’acqua  hanno  bisogno solo e solo del Buon Governo.
Mentre ascoltavo come tutti in sala il racconto piano e convincente di un progetto reale sull’ uso alternativo della cava – perché di questo si tratta in definitiva – come “ bacino di raccolta dell’acqua di cui i nostro territorio è ricco ma la cui grande falda si sta pericolosamente abbassando” il rischio assolutamente reale veniva a configurarsi come quello di un inquinamento irremediabile dovuto alla diversa destinazione d’uso della discarica che dovrebbe accogliere a breve rifiuti tossici e pericolosi. Nessuna rassicurazione potrà essere accettata dopo aver ascoltato attentamente quei periti, quei medici. Nessun sistema di impermeabilizzazione può dirsi sicuro, nessuno potrà fornire garanzie, peraltro inaccettabili considerato il rischio. Certo non sfugge il fatto che il problema insiste su tutto il territorio nazionale e che la raccolta firma portata avanti dal Movimento Salvaguardia Ambiente mira in alto, a cambiare la legge sulla destinazione d’uso delle cave, che ricordiamolo sono territorio sovrano dato in gestione a tempo. Questo è il punto: qua le cave, numerose per la conformazione geologica del territorio, un territorio il nostro – non dimentichiamolo – ad alta densità abitativa, fortemente inquinato e dunque già compromesso, con un particolato ai limiti della tollerabilità e di cui nessuno parla a sufficienza, cioè di un inquinamento dell’aria oltre la soglia. Un territorio ad alta vocazione industriale, snodo viario importante per i commerci del Nord, con autostrade e raccordi da completarsi a breve e manti stradali da rifare e materiali di risulta e di scarto che faranno dei nostri luoghi cantieri a cielo aperto con il problema dei materiali inerti (ed altro!) a circolare e da stoccare. Le grandi manovre sul territorio sono in pieno svolgimento e il governo locale e i cittadini giustamente si allarmano, si mobilitano. Perché chi ieri difendeva il territorio in altra veste, cambiati i panni, latita.
Non credo che la presenza o la replica della politica potrà fermare ciò che sta succedendo in tutto il Bel Paese, orrendamente sfregiato, sfruttato senza pietà a fini privati come recentemente ha denunciato un altro movimento locale, il NO Golf circa le reale destinazione della cosiddetta “variante turistica di Sarcedo”, termine tecnico che nasconde la costruzione di una cittadella fortificata per un’élite e un futuro sfruttamento commerciale dei terreni, magari confiscati.  L’attacco per la gestione e il potere su tutti i territori da parte di un aggressivo e agguerrito capitalismo a livello mondiale contrasta con un numero sempre più forte di semplici cittadini, aiutati da sindaci coraggiosi e da voci autorevoli, da un’élite culturale che si mette al servizio della comunità, medici, tecnici, giornalisti, professori, artisti che con il concorso e l’interesse attivo di tutti i cittadini interessati alla salvaguardia del territorio, dell’acqua, dell’aria e della terra possono fornire insieme una forza di grande impatto. E allora bisogna scrivere di più, parlare di più, entrare nelle scuole, fare opera di informazione, sostenere, è nostro dovere. I giovani sono oggi un esempio, non lasciamoli soli, noi tutti gli dobbiamo molto. Questi giovani attivisti sono il nostro futuro, sono i nostri figli che ci stanno giudicando, nessuno può girare la testa e dire non mi interessa. Lo sviluppo sostenibile non è un gioco di parole; piccoli insediamenti comunitari improntati ad un nuovo modo di gestire il territorio stanno nascendo vicino a noi, nella splendore del Tretto di Schio (comune di riferimento per tutto il territorio dell’alto vicentino) insediamenti rispettosi del territorio, a basso impatto ambientale e a costi sostenuti. Anche questo è il Veneto, ma questa è un’altra storia….   

Antonella Brazzale

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