“Ancora una volta gli interessi di una esigua minoranza come quella dei cacciatori ha vinto sul dovere costituzionale di tutela della fauna selvatica”. Così il consigliere regionale democratico Andrea Zanoni commenta la preapertura della stagione di caccia al 1 settembre anche per specie rare come la tortora selvatica e il colombaccio, dopo aver interrogato la giunta in merito alla necessità di modificare il calendario venatorio in virtù della siccità di questa estate, e aver ricevuto picche in risposta dall’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari. “Dopo lunghi mesi di clima impazzito, di siccità, di fiumi senz’acqua, di agricoltura in ginocchio, di scarsità di alimentazione naturale, era doveroso assumere misure di protezione. Invece questa giunta ha concesso esattamente il contrario”, afferma il dem a cui si aggiunge il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni. “Si doveva almeno raggiungere una mediazione tra gli interessi di chi va a caccia e le esigenze di tutela della fauna selvatica previste da direttive dell’Ue e dalla Costituzione italiana. Ma, a dispetto delle belle parole di facciata, di richiamo ad una sensibilità ambientale, da questo governo veneto è arrivata una pugnalata vergognosa non solo agli animali selvatici ma a tutti i cittadini che credono nella legalità e hanno a cuore le sorti della biodiversità del veneto“, conclude Zanoni.

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