edemi affaticamento

Dobbiamo ascoltare il nostro cuore…una frase fatta che nasconde una importante verità: molto spesso tendiamo a trascurare i segnali che il “motore” del nostro corpo ci lancia.
Lo scompenso cardiaco può presentare, infatti, dei campanelli d’allarme che non devono essere trascurati.
Ne parliamo con la Professoressa Mariantonietta Cicoira, medico con esperienza ventennale come ricercatrice universitaria e specialista in cardiologia, ora entrata a far parte del team di Poliambulatori San Gaetano.

Professoressa, ci può spiegare che cos’è uno scompenso cardiaco?

Lo scompenso cardiaco è una malattia relativamente diffusa: colpisce il 2% della popolazione e non vi è una grossa differenza tra quella maschile e femminile. Raggiunta l’età avanzata tende ad interessare di più le donne, ma può colpire anche i bambini. Si tratta di una condizione per cui il cuore non riesce a pompare quantità di sangue adeguate alle necessità dell’organismo e questo determina un accumulo di liquidi a livello dei polmoni, degli arti inferiori e di altri tessuti.

Quali sono i campanelli d’allarme che possono far pensare a questa patologia?

In realtà lo scompenso cardiaco potrebbe non dare alcuna sintomatologia evidente. Per questo motivo è consigliato sottoporsi a visite cardiologiche periodiche, soprattutto se la storia familiare riporta problematiche cardiache.
In alcuni casi, però, ci sono degli indicatori che dovrebbero non essere sottovalutati, come:

  • difficoltà respiratoria
  • comparsa di edemi dolorosi alle caviglie
  • sensazione di affaticamento anche durante attività quotidiane
  • cardiopalmo (palpitazioni percepite in modo distinto)

Tutti questi campanelli d’allarme devono essere presi in considerazione a maggior ragione se il paziente presenta condizioni di rischio; possiamo citare ipertensione, familiarità allo scompenso cardiaco o a cardiomiopatie, diabete o in caso sia stato sottoposto a terapia chemioterapica.

Professoressa Cicoira, è possibile prevenire l’insorgenza di uno scompenso cardiaco?

Sicuramente attuare uno stile di vita sano è il primo passo per aiutare il nostro organismo e non metterci in condizione di sviluppare o aggravare patologie in atto.
Abitudini alimentari sbagliate, fumo e sedentarietà vanno ad aggiungersi a diabete ed ipertensione come fattori di rischio; questi possono portare anche a complicazioni serie come l’infarto.
Diciamo comunque che, vista la possibile assenza di segnali, il principale strumento per controllare lo scompenso cardiaco è la diagnosi precoce: eseguire un ecocardiogramma con regolarità permette di individuare la presenza di questa patologia. Tramite questa ecografia, difatti, è possibile controllare la struttura, la morfologia e la funzionalità cardiache individuando eventuali anomalie.

Se si soffre di questa problematica cosa bisogna fare?

Ad oggi abbiamo a disposizione diversi strumenti terapeutici che permettono di alleviare i sintomi e di incidere in modo efficace ed efficiente sulla prognosi, rallentando notevolmente la progressione della malattia. Quasi nessun paziente affetto da scompenso cardiaco, se individuato per tempo, dovrà sottoporsi ad intervento chirurgico.
Mi sento, quindi, di dare una importante raccomandazione: lo scompenso cardiaco può certamente diventare una condizione invalidante, ma se viene rilevato per tempo è possibile avere una vita praticamente normale.

 

Per prenotare una Visita Cardiologica con la Prof.ssa Cicoira Maria Antonietta, contattate il numero 0445372205 o scriveteci tramite Whatsapp al 3274310025 per ulteriori informazioni.

Ricordiamo che è sempre attiva la prenotazione tramite l’applicazione ufficiale di Poliambulatori San Gaetano.

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